Guglielmo Tell

Melodramma tragico in quattro atti

Libretto di Étienne de Jouy et Hippolyte-Louis-Florent Bis Tradotto in italiano da Calisto Bassi.
Musica di Gioachino Rossini.

Fonti letterarie: Wilhelm Tell (1804) di Friedrich Schiller
Prima rappresentazione: 3 agosto 1829, Théâtre de l’Académie Royale de Musique (Salle Le Peletier), Parigi.

Personaggi

GUGLIELMO TELL, (basso)
ARNOLDO, amante di Matilde (tenore)
GUALTIERO FÜRST (basso)
MELCHTHAL, padre di Arnoldo (basso)
JEMMY, figlio di Guglielmo (soprano)
EDWIGE, moglie di Guglielmo (mezzosoprano)
UN PESCATORE (tenore)
LEUTOLDO (basso)
GESSLER, governatore (basso)
MATILDE, principessa di Hasbourg (soprano)
RODOLFO, seguace di Gessler (tenore)
Ufficiali e soldati di Gessler
Paggi
Damigelle di Matilde
Pastori d’ambo i sessi
Danzatori
Cacciatori
Pescatori
Svizzeri dei cantoni di Uri, Unterwalden e Schwitz

La scena è nella Svizzera, e precisamente in Altdorf, Cantone d’Uri, e sue vicinanze.

Libretto – Guglielmo Tell

Atto I

Una specie di villaggio in mezzo alla montagna.
A destra dell’attore un torrente che va a perdersi
sulla sinistra in mezzo alle rocce.
In lontano le alte montagne della Svizzera.
Sopra una roccia, a sinistra dell’attore, la casa di Guglielmo:
sul davanti altre capanne.

Scena I
Coro di svizzeri d’ambo i sessi. Un pescatore nella sua barca sul torrente.
Guglielmo pensoso, appoggiato alla sua vanga;
Edwige e Jemmy intenti a vari lavori rustici.

CORO
È il ciel sereno,
Seren il giorno,
Tutto d’intorno
Parla d’amor.
L’eco giuliva
Di questa riva
Ripeta il giubilo
De’ nostri cor.
Coll’opre ognun
Poi presti omaggio
Del mondo ognor
Al Creator.

PESCATORE
(nella sua barca)
Il piccol legno ascendi,
O timida donzella,
Deh, vieni, e pago rendi
Il tenero mio cor.
Io lascio il lido, o Lisa;
Non sii da me divisa;
Il ciel sereno è pegno
A noi d’un grato dì.

GUGLIELMO
(a mezza voce)
Dolce è per lui la cura
Del foco ond’arde in seno,
Ne prova il rio veleno
Che mi divora il cor.
Perché vivere ancora,
Or che non v’è più patria?
Ei canta, e Elvezia intanto,
Ahi, quanto piangerà!

PESCATORE
Gentil come la rosa
D’un bel mattin nascente,
Potrai d’un ciel fremente
Placar, ben mio, l’orror.
Ed al tuo fianco assiso
Novella vita io spero;
Proteggerà il mistero
Le gioie dell’amor.

EDWIGE e JEMMY
Felice nell’orgoglio
D’un tenero abbandono,
Delle tempeste il suono
Non desta in lui timor.
Ma se al temuto scoglio
Lo tragge avversa sorte,
L’inno unirà di morte
A’ canti dell’amor.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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