Il Ruggiero

Dramma per musica

Libretto di Pietro Metastasio
Musica di Johann Adolph Hasse

Prima esecuzione: 16 ottobre 1771, Milano, Teatro Ducale.

Personaggi:

CARLO Magno imperatore tenore
BRADAMANTE nobile ed illustre donzella guerriera amante di Ruggiero soprano
RUGGIERO discendente d’Ettore, chiarissimo in armi, amante di Bradamante soprano
LEONE figliuolo e successore di Costantino imperatore d’Oriente soprano
CLOTILDE principessa del real sangue di Francia, amante di Leone, amica di Bradamante soprano
OTTONE paladino di Francia, confidente di Bradamante e di Ruggiero tenore

Paggi, Nobili, Guardie con Carlo Magno; Paggi con Clotilde; Nobili, Guardie con Leone.

L’azione succede in riva alla Senna nelle vicinanze di Parigi, in una vasta e deliziosa villa reale, che contiene diversi ma quasi contigui magnifici alloggiamenti.

Libretto – Il Ruggiero

Ai lettori
L’eroica gratitudine di Ruggiero verso il principe Leone suo rivale, che, generoso nemico, l’avea liberato da morte, si trova mirabilmente espressa ne’ tre ultimi canti del Furioso dell’immortale Lodovico Ariosto; di cui nel presente dramma si son seguitate tanto esattamente le tracce, quanto ha conceduto la nota differenza che corre fra le leggi del drammatico e quelle del narrativo poema.
Licenza
No, sposi eccelsi, i gloriosi gesti,
il chiaro onor di questi,
che vi offerser le scene amanti eroi,
non son stranieri a voi. Son avi illustri
della real donzella,
che all’augusto Fernando il ciel destina,
Bradamante e Ruggier. Ne trasse i nomi
dalla nebbia degli anni, e col più puro
castalio umor ne rinverdì gli allori
quel grande che cantò l’armi e gli amori.
Sì, vostri son, ché vostro
tutte finor domestico retaggio
fur le virtù più belle: e in voi le aduna
a’ più tardi nepoti
per trasmetterle il fato. Oh, al par di noi
posteri fortunati! oh quai felici
venture il ciel promette! Il ciel benigno
all’austriaca accompagna
oggi l’aquila estense; oggi si stringe
quel da gran tempo innanzi
fabbricato sugli astri,
serbato a questo dì laccio sì degno.
Posteri, è il ciel per noi: ne abbiamo il pegno.

CORO
Portator di lieti eventi,
di speranze e di contenti
mai dall’indica marina
più gran giorno non uscì.
Fin di clima ancor mal noto
il remoto abitatore
n’oda il grido in ogni lido
dove more e nasce il dì.

Atto primo
Logge terrene negli appartamenti destinati a Clotilde.

Scena prima
Bradamante in abito guerriero, ma senza scudo, e Clotilde.

BRADAMANTE
Sì Clotilde ho deciso; e il mio disegno
fido a te sola; all’oscurar del giorno
voglio quindi partir.

CLOTILDE
Che dici!

BRADAMANTE
Ah scorse
son già tre lune, ed io sospiro invano
del mio Ruggier novelle; il fido Ottone,
che le recava a me, nulla di lui,
nulla più sa. Non è Ruggier capace,
io conosco Ruggier, di questo ingrato,
barbaro oblio. Chi sa dov’è? Fra quali
angustie, oh dio, languisce?

CLOTILDE
E il suo valore
non ti rende tranquilla?

BRADAMANTE
Ah principessa
son uomini gli eroi. Chi gli assicura
dall’insidie degli empi,
da’ capricci del caso e da’ funesti
incogniti perigli
della terra e del mar? Mille ne finge
il mio timido amor. Qual pace io posso
trovar così? No; rinvenirlo io voglio
o perdermi con lui.

CLOTILDE
Ma dove speri
ritrovarne la traccia?

BRADAMANTE
Ei contro il greco
furor, lo sai, de’ Bulgari sostenne
la cadente fortuna e questi il trono
gli offerser grati al beneficio. I primi
passi io là volgerò; d’indi a cercarlo
le imprese sue mi serviran di scorta.

CLOTILDE
E vorrai Bradamante,
così l’afflitto padre e la dolente
annosa genitrice
di nuovo abbandonar? Né ti ritiene
il lor tenero amore?

BRADAMANTE
Ah! questo, amica,
questo amor sconsigliato è la sorgente
de’ mali miei. Per cingermi la fronte
del serto oriental m’hanno i crudeli
negata al mio Ruggiero; ei disperato
cerca errante il rivale; io qui per loro
palpito abbandonata.

CLOTILDE
Il trono eccelso
che la paterna cura
provvida a te procura è gran compenso
delle perdite tue.

BRADAMANTE
No, non è vero:
mille troni ha la terra e un sol Ruggiero.

CLOTILDE
Ah, Leon non conosci; allor che quindi
pellegrino ei passò, guerrieri allori
tu raccoglievi altrove. Ah, se un istante
il giungessi a mirar!…

BRADAMANTE
So che a te piacque;
ma non ben si misura
l’altrui dal proprio cor.

CLOTILDE
Scuoterti almeno
un tanto amor dovrebbe
che sol la tua d’Asia e d’Europa a tutte
le bellezze antepone.

BRADAMANTE
Amor tu chiami,
Clotilde, una leggiera
vaghezza giovanile. Ei me non ama;
ama il mio nome, ama il romor che intese

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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