La campana sommersa

Opera in quattro atti

Libretto di Ottorino Respighi
Musica di Claudio Guastalla

Fonti letterarie: da Die versunkene Glocke di Gerhart Hauptmann.
Prima rappresentazione: 18 novembre 1927, al Stadttheater di Amburgo.
Video dell’opera

Ruoli:

  • Rautendelein (soprano)
  • Magda (soprano)
  • La Strega (mezzosoprano)
  • La Vicina (mezzosoprano)
  • La Prima Elfe (soprano)
  • La Seconda Elfe (soprano)
  • La Terza Elfe (mezzosoprano)
  • Enrico (tenore)
  • L’Ondino (baritono)
  • Il Fauno (tenore)
  • Il Curato (basso)
  • Il Maestro (baritono)
  • Il Barbiere (tenore)
  • Il Primo Bimbo (recitante)
  • Il Secondo Bimbo (recitante)
  • Un Nano (recitante)
  • Coro delle Elfi: soprani, mezzosoprani, contralti
  • Coro dei Bimbi: voci bianche

Libretto – La campana sommersa

ATTO PRIMO
Un prato fra i monti, ricinto di abeti sonori. A sinistra, in fondo, si vede una piccola casa, mezzo nascosta dalla rupe imminente. Dall’altra parte, ma più innanzi, sul limitare della selva, è un antico pozzo. Una fanciulla, una bimba quasi, è seduta sulla sponda del pozzo: è RAUTENDELEIN, creatura di spiriti. Pettina essa la sua fluente capellatura d’oro e di rame, e si schermisce da un’ ape che le aleggia intorno al capo.

RAUTENDELEIN
Su, ronzio d’oro, su! Che vuoi? Che cerchi?
Perchè t’avvolgi, uccelletto di sole,
contro di me? Va! lasciami! Son forse
un fiore? E la mia bocca una corolla?
Via, lasciami, via! Hulle, hulle, hulle,
via, marsch!

(L’ape vola via.)
Oh! finalmente!

(Si pettina silenziosamente un poco. Ad un tratto s’affaccia sul pozzo e grida:)
Ondino, olà! Resta in ascolto. Non m’ode.

(Scrolla le spalle e riprende a ravviarsi la chioma, cantando:)
Chi son io? Piccola fata
son gemmata
fuor del cortice d’ un pino,
o fluii, cerulea ninfa,
dalla linfa
d’ un ruscello cristallino?
Nata son da una carezza
della brezza
alla fiamma
d’un roseto porporino?
Ah, conoscer la mia mamma! …
ah, sapere il mio destino …
(S’affaccia ancora sul pozzo e chiama:)
O vecchio ondino, vieni su, sii buono! …
Nonna dei boschi è andata a cercar pigne
ed io m’ annoio tanto … Via, raccontami
qualcosa … Viene, viene! Fa glu glu,
glu glu … Le bollicine argentee salgono …

(Appare fuor del pozzo. dalla cintola in su, un vecchio SPIRITO DELLE ACQUE, coronato di giunchi e di musco.)
Eccolo! Ah, bello no, bello non sei …

L’ ONDINO
(stillante acqua, soffia come una foca e batte le palpebre pei assuefar l’occhio alla luce del giorno.)
Brekekekex!

RAUTENDELEIN
(imitando.)
Brekekekex, già! Senti
la primavera e te ne maravigli?

L’ ONDINO
Brekekekex !

RAUTENDELEIN
Dormivi? dormi ancora?
Non mi vedi?

L’ ONDINO
(offeso.)
Brekekekex! Non essere
impertinente, scimmietta … M’intendi?
Sì, scimmia … E dico quorax, quorax, quak,
quak, quak, quak …

RAUTENDELEIN
(ridendo e saltellando.)
Signor zio, se lei s’adira,
giro tondo,
gira gira,
un compagno più giocondo
troverò,
chè son giovine e son bella,
mirondella,

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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