La grotta di Trofonio

Dramma giocoso per musica

Libretto di Giovanni Battista Casti
Musica di Antonio Salieri

Prima esecuzione: 12 ottobre 1785, Vienna, Burgtheater.
Video dell’opera

Personaggi:

Don PIASTRONE negoziante italiano stabilitosi in Levante, uomo ignorante e fanatico per la filosofia basso
EUFELIA figlia di Piastrone, amante di Artemidoro, donzella seria e letterata soprano
DORI figlia di Piastrone, donzella allegra, destinata moglie di don Gasperone soprano
ARTEMIDORO giovane furbo, che affetta serietà in casa di Piastrone, occulto amante di Dori tenore
Don GASPERONE mercante di cuoio, Livornese, che viene alle nozze di Dori, giovane sciocco ed idiota tenore
Madama BARTOLINA ballerina astuta, tradita amante di don Gasperone sconosciuto
TROFONIO filosofo e mago basso
RUBINETTA locandiera italiana che ha dimorato in Levante, amica ed albergatrice di Bartolina, e tradita amante di Artemidoro sconosciuto

Libretto – La grotta di Trofonio

Argomento
Fu celebre per secoli, in Grecia, l’antro di Trofonio, dove le persone ammesse a interrogare l’oracolo, bevevano due sorte d’acqua, l’una delle quali cancellava dalla mente tutti i pensieri profani della vita, l’altra aveva virtù d’imprimere nella memoria tutto quello che si era veduto nell’antro. Ma la grotta di Trofonio immaginata dal nostro poeta, ha questa proprietà, che, se alcuno v’entri per una porta esca per l’altra, egli cangia subitamente indole e umore e se, il medesimo, poi, ritorni poi nella grotta e n’esca pe ‘l varco opposto, ripiglia l’essere primiero. Tale è la macchina principale introdotta per ispargere il ridicolo e l’allegria e per attraversare ad un tratto le nozze de’ vari personaggi della favola, le quali, da ultimo con reciproca soddisfazione si compiono.

Atto primo

Scena prima
Camera con toelette, tavolino e libri.
Don Piastrone in veste da camera studiando; Dori adornandosi avanti allo specchio; Eufelia che domanda vari libri, ambe servite dai loro Domestici.

DORI
Melensi che siete,
gran rabbia mi fate,
quel nastro, il vedete?
ben messo non sta.

EUFELIA
Plutarco porgete,
Terenzio cercate
dell’asino avete;
servir non si sa.

PIASTRONE
Silete, ve ‘l zitto;
chi strilla, fa chiasso,
Laerzio l’ha scritto,
leggetelo qua.

DORI
Sta male, vi ho detto,
da me lo farò.

EUFELIA
Virgilio l’ho letto,
Plutarco qui vo’.

PIASTRONE
Ma zitto un pochetto,
si termina, o no?

EUFELIA, DORI E PIASTRONE
Tal asino, al certo,
mai visto non ho.
Che chiasso! che ghetto!
Più capo non ho.

PIASTRONE
Figlie, di voi sapete
che il più probabil genitor son io:
siate dunque ubbidienti al cenno mio.

DORI
Figlia non fu di me più ubbidiente;
ma oggi, che si tratta
di marito pigliar, divengo matta.

EUFELIA
Io poi solo desio
un marito conforme al genio mio.
Amo, come sapete,
la lettura, il ritiro e la quiete.
Se alcun su questo far mi si presenta,
io non cerco di più, vivrò contenta.

PIASTRONE
Figlie, dolce pupazze
delle viscere mie, vi stringo al petto,
e specialmente te, che generata
par che t’abbi Aristotele. I mariti
gli avrete, sì gli avrete. I tuoi sponsali
son già conclusi, e tu no ‘l sai.

DORI
Oh bella!
Ma con chi? Già sapete,
che son di genio allegro, ed uno sposo
vorrei dell’umor mio.

PIASTRONE
Così l’avrai.
Egli è un italian come siam noi,
che ha tante e tante volte
fatto con me negozi; è un mercadante
di cuoio, grasso, allegro.

DORI
Sarà quello
che spesso a trafficar venne in levante?

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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