Le cantatrici villane

Commedia per musica.

Libretto di Giuseppe Palomba.
Musica di Valentino Fioravanti.

Prima esecuzione: gennaio 1799, Napoli, Teatro dei Fiorentini.
Video dell’opera

Personaggi:

ROSA villana di nazione fiorentina, stabilita in Casoria moglie di Carlino soprano
AGATA ostessa, nativa di Frascati vedova di un casoriano soprano
GIANNETTA villana romagnola che possiede un orto a Casoria soprano
NUNZIELLA panettiera dell’istesso paese, allevata a Subiaco soprano
Don BUCEFALO Zibaldone, maestro di cappella ignorante, che viene per divertimento a Casoria basso
CARLINO giovane fiorentino, che per aver commesso un omicidio in Casoria fuggì in Spagna, e che ritorna in abito militare tenore
Don MARCO benestante di Casoria, uomo attempato, e podagroso, che vanta scienze e valore, innamorato di Rosa basso

La scena si finge a Casoria.

Libretto – Le cantatrici villane

Atto primo

Scena prima
Piazzetta di campagna, da un lato casa rustica di Rosa, e cancello dell’orto di Giannetta, dall’altra osteria di Agata, casa nobile di don Marco, e botteghino di Nunziella, nel fondo veduta di campagna, con qualche casino.
Rosa avanti la sua porta lavorando calzette, Giannetta seduta avanti al cancello del suo orto aglomitando una rete; Nunziella che accomoda il pane alla mostra del suo botteghino. Don Bucefalo mangiando il soffritto, e Agata, che sta cucendo; accanto alla sua osteria, giovani che servono in tavola a don Bucefalo.

ROSA
Che bel gusto è in sul mattino
stare al fresco qui a cantar,
e vedere il milordino
far l’occhietto, e passeggiar.

AGATA
Che piacer co’ le vicine
lavorando è il bel cantare.

ROSA, AGATA, GIANNETTA E NUNZIELLA
Noi le quattro cantarine
di Casoria siamo già.

ROSA
Amore amor, tu m’hai da consolare

AGATA
Tu portami la calma a questo core

ROSA, AGATA, GIANNETTA E NUNZIELLA
Vola com’ape va tra fronda, e fiore
e vieni nel mio seno a riposare.

BUCEFALO
Oh che trillo! Che passaggio!
(alzandosi col piatto in mano, e tovagliola in spalla mangiando)
Oh che merole de maggio!
A ste buce co li baffe
manco Raffe pò arrivà.

ROSA
Noi siam povere villane

AGATA
Mio signor voi ci burlate.

BUCEFALO
Chesse buce so tronate,
ste presenzie so portiente,
jate ncoppa a sti triate,
ca po tanto veramente
sentarrite la platea,
che gran sbattere ve fa.

ROSA, AGATA, GIANNETTA E NUNZIELLA
Sì burlon non vi credea
troppo brodo lei ci dà.

BUCEFALO
Vuje che dicite? Chi v’abburla? Apollo
mm’allummò stammatina
de venì addò la Chiatta
a magnà lo zoffritto.
Che gorgheggi! che strille! che bolate!
Vuje site, e no ve faccio espressiune
ogge a Casoria quatto bellintune.

ROSA
Eh via non più. (Quest’uomo è geniale.)

BUCEFALO
(Atta, sta pacchianotta, non ng’è male.)

AGATA
Cantiamo è ver, tra noi ci divertiamo;
ma musica che sia non la sappiamo.

BUCEFALO
E ch’accossì porzine
oje se canta pe copp’a sti triate,
vide na cantarinola,
che ba trovanno, patte, e commenienze,
vò alluoggio, e bestiario,
t’arroste no mpressario,
esce tutta pomposa in su la banca
e nghe ncigna a cantà, se stona n’anca.

GIANNETTA
Ma noi…

BUCEFALO
Vuje potarrisseve
fa le fortune voste: ecco, io che songo
no masto de cappella, ho conosciuta
la vosta abilità. Tengo incumbenze
de truone, mo de botta
leste, leste me ve scritturarria,
e a Barletta a cantà ve mannaria.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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