Edgar

Dramma lirico in tre atti

Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Ferdiando Fontana

Prima rappresentazione Milano, Teatro alla Scala 21 aprile 1889.

Personaggi
Edgar (tenore)
Fidelia (soprano)
Tigrana, zingara (mezzosoprano, ma soprano nelle prime due versioni)
Frank (baritono)
Gualtiero, padre di Fidelia e Frank (basso)

Atto Primo
Atto Secondo
Atto Terzo

Libretto – Edgar

ATTO PRIMO

(Villaggio presso Courtray. A destra, sul davanti, a casa di Edgar; presso la porta della casa un edile di pietra; più in là una chiesuola. A sinistra, ul davanti, una taverna con pergolato sotto al uale un tavolo e panche; più in là gruppo di alberi.     ubito dietro la chiesa un poggio poco alto ttraversa tutta la scena e va a perdersi dietro il ruppo d’alberi a sinistra; a metà del poggio un lberello di mandorlo in fiore, presso al quale un entiero scende sulla piazza. Sfondo di paesaggio identissimo, aperto, sul dinanzi del quale, in modo he appaiano poco lontani, alcuni tetti del villaggio lba pura primissima. All’alzarsi della tela Edgar orme seduto dinanzi alla taverna. Rintocch ‘Angelus alla chiesuola. Contadini e pastori ttraversano la scena venendo da diverse parti; poi s llontanano salutandosi, come muovessero ai lavori ella giornata)

CONTADINI
(lontanissimi)
Qual voce lontana
Squillò la campana
E l’ultima stella
Fulgor più non ha!

FIDELIA
(dalla destra, di dentro)
O fior del giorno,
Salve alba serena!
Speranza ed esultanza!
Inno gentil, del giorno fior.
Di celestial profumo
È l’aura piena…

(appare sul poggio)

O fior dell’anno,
Salve alba d’april!

(scorgendo Edgar addormentato e chiamandolo)

Edgar…

EDGAR
(destandosi)
Chi mi chiamò?

(volgendosi e vedendo Fidelia)

Sei tu, fanciulla?

FIDELIA
Buon dì!

EDGAR
Buon dì…

FIDELIA
Non ha dunque riposo
Per te la notte,
Se qui il sol ti ha côlto
Ancor vinto dal sonno…

EDGAR
Io non son lieto
Come sempre sei tu…

FIDELIA
Lieta non sono
Se ti veggo così.

EDGAR
Va!… Ti saluto, o Fidelia gentil…

FIDELIA
Senti lo strano pensier
Ch’io feci quando mi svegliai:

Già il mandorlo vicino
Dei primi fior si ornò;
Se sovra il mio cammino
Edgar incontrerò,
Troncar ne voglio un ramo
E a lui lo vo’ gettar…
Il mattinal saluto
Così gli voglio dar!

(tronca un ramoscello dal mandorlo oi scende verso il proscenio; bacia l fiore e lo getta a Edgar)

Eccolo!

EDGAR
(raccogliendo il ramoscello)
Grazie!

FIDELIA
(dopo aver guardato a destra ome se avesse veduto avvicinarsi alcuno uggendo per la sinistra sul fondo)
Addio…

EDGAR
(correndole dietro)
Fermati!..

CONTADINI
(interno, più vicino)
O fior dei giorno,
Salve alba serena!
O fior dell’anno,
Salve alba d’april!

(Tigrana, al cessar del coro, entra in scen alla destra. Ha un dembal (specie di liuto) a rmacollo e va verso la parte d’onde è uscit dgar spiando i suoi passi; poi indietreggi erso la destra, come vedendolo tornare  si ritrae sul fondo. Rientra Edgar dall inistra, non si accorge di Tigrana e si avanza erso il proscenio tenendo nella destra i amoscello di mandorlo, che egli ontempla con tenerezza).

TIGRANA
(avvicinandosi, alle spalle di Edgar ghignazzando)
Ah!… Ah!… Ah!…

EDGAR
(volgendosi, riponendo in seno il ramoscello)
Tu qui?…

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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