Ifigenia in Aulide

Dramma per musica

Libretto di Apostolo Zeno
Musica di Antonio Caldara

Prima esecuzione: 5 novembre 1718, Vienna, Hoftheater.

Attori

AGAMENNONE re di Micene tenore
CLITENNESTRA sua moglie soprano
IFIGENIA loro figliola soprano
ACHILLE principe di Tessaglia, amante di Ifigenia tenore
ELISENA principessa di Lesbo, amante di Achille soprano
ULISSE re di Itaca baritono
TEUCRO uno de’ capitani greci, amante di Elisena contralto
ARCADE confidente di Agamennone basso

La scena è in Aulide.

Comparse. Paggi con Ifigenia. Paggi con Clitennestra. Paggi con Elisena. Di Argivi con Agamennone. Di Greci con Clitennestra, e con Ifigenia. Di Mirmidoni con Achille. Di Itacensi, Ulisse. Di Schiavi lesbi con Elisena. Di Salamini con Teucro.

Libretto – Ifigenia in Aulide

Argomento
L’armata greca, la quale si era allestita per andarsene contro Troia sotto il comando di Agamennone, re di Micene, fu da venti contrari trattenuta più mesi nel porto di Aulide. Si ricorse all’oracolo di Diana; e l’indovino Calcante diede in risposta, che mai si navigherebbe a Troia, se prima non si placasse l’ira di Diana con la morte, e col sacrificio di Ifigenia, figliuola del re Agamennone. Questo sacrificio è uno dei più celebri fatti appresso i poeti, i quali però assai diversamente l’han riferito. Alcuni hanno asserito, che veramente Ifigenia fosse sacrificata. Così Eschilo, Euripide, Sofocle, ed altri. Alcuni sono stati di parere, che Diana mossane a pietà l’avesse rapita nel punto del sacrificio dalle mani di Calcante, e portata in Tauride, facendo, che in vece di lei rimanesse uccisa una cerva, o altro animale. Euripide mostra di essere stato anch’egli di questo sentimento, e Ovidio ne parla nelle sue Metamorfosi. Altri finalmente hanno scritto, che una Ifigenia fu veramente sacrificata, non già la figliuola di Agamennone, ma una figliuola di Elena, natale in segreto da Teseo, avanti che fosse sposa di Menelao, re di Sparta, al quale non confidò mai questo suo segreto e primo matrimonio con Teseo, e per conseguenza a lui e a tutti tenne occulta la nascita di questa sua Ifigenia, la quale fece allevare sotto altro nome; e io gli do quello di Elisena. Questa terza opinione, che è sostenuta da Euforione Calcidense, da Alessandro Pleuronio, e da Stesicoro Imereo, riportati da Pausania nel Libro II è stata seguitata da me nell’ordinamento del dramma: poiché la prima menava la favola a un fine troppo tragico, e la seconda ad uno scioglimento troppo incredibile. Nelle prime maniere l’argomento è stato maneggiato dall’incomparabile Euripide, e nella terza dal famoso Racine. Confesso di aver tolto assai dall’uno, e dall’altro, ad oggetto di render meno imperfetto, che per me fosse possibile, il mio componimento, dove gli amori di Achille, e di Ifigenia, l’andata di quello a Lesbo, donde ne condusse Elisena prigione, ed altre circostanze della favola non sono senza istorico fondamento.

Atto primo

Scena prima
Porto di Aulide ingombrato dalle navi, e dalle tende de’ Greci, tutte illuminate di notte alla foggia militare. Altre navi in lontano nel mare con vele spiegate, che vengono verso il porto, anch’esse illuminate.
Teucro con séguito di Greci.

TEUCRO
Lungi, o greci, il timor. Son legni amici
quei che d’Aulide al porto
spingon’ aure seconde. Io riconosco
le note insegne, e ‘l sempre invitto Achille.
Presa già Lesbo, ei riconduce a noi
la vittoria, che il segue. Alla sua spada
han riserbato i numi,
che la Frigia, e ‘l suo Ettorre al piè gli cada.
(si accostano le navi, dalle quali sbarcano Achille, e parte de’ suoi soldati)

Scena seconda
Achille, Teucro, e séguito di Greci, e Tessali.

ACHILLE
Asia tremi, Argo festeggi:
greco braccio è sempre invitto.
Cadde Lesbo, e tra ritorte
la sua sorte
piange il tessalo sconfitto.
Asia tremi, Argo festeggi:
greco braccio è sempre invitto.
Teucro, in Aulide ancora
dorme notti infingarde il greco campo?
Già ‘l Tessalo è sconfitto:
Lesbo già cadde; e in pigro, e lungo sonno
l’egre vostre pupille
stan chiuse ancor, quando trionfa Achille?

TEUCRO
Valoroso Pelide,
chi può contra gli dèi? Sciolte dal lido
fendean le prore achee l’onda tranquilla,
ma che? Del vento amico
cessa il favor: soffia l’avverso, e a forza
in Aulide respinge i nostri abeti.
D’all’ora il vento tacque:
l’onda immobil divenne:
e già n’è tolto il navigare a Troia.

ACHILLE
Io vi precederò. Trarrò in catene
Priamo, e l’altera prole,
qual da Lesbo ora trassi
la vergine reale.

TEUCRO
O dio? Elisena?

ACHILLE
Quella

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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