La Fanciulla del West

Opera in tre atti

Musica di Giacomo Puccini
Libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini

Fonti letterarie: The Girl of the Golden West di David Belasco.
Prima rappresentazione: 10 dicembre 1910, Teatro Metropolitan, New York.

Personaggi
MINNIE, Soprano
JACK RANCE, sceriffo, Baritono
DICK JOHNSON (RAMERREZ), Tenore
NICK, cameriere della “Polka”, Tenore
ASHBY, agente della Compagnia di trasporti Wells Fargo, Basso
Minatori
SONORA, Baritono
TRIN, Tenore comprim.
SID, Baritono
BELLO, Baritono
HARRY, Tenore
JOE, Tenore
HAPPY, Baritono
LARKENS, Basso
BILLY JACKRABBIT, indiano pellirosse, Basso comprim.
WOWKLE, la donna indiana di Billy, Mezzo-Soprano
JAKE WALLACE, cantastorie girovago, Baritono
JOSÉ CASTRO, meticcio, della banda di Ramerrez, Basso generico
UN POSTIGLIONE, Tenore comprim.
UOMINI DEL CAMPO

Ai piedi delle Montagne delle Nubi (Cloudy Mountains) in Californian campo di minatori, nei giorni della febbre dell’oro849-1850.

Atto Primo
Atto Secondo
Atto Terzo

Libretto – La Fanciulla del West

ATTO PRIMO

L’interno della ” Polka “.

Uno stanzone costruito rozzamente in forma di triangoloel quale due pareti costituiscono i lati, quello a destriù sviluppato. L’angolo nel fondo è smussato da unrande apertura che forma la porta, a due battentihe si sprangano dall’interno. In una parete lateralna scaletta porta ad un pianerottolo che sporge sulltanza come un ballatoio dal quale pendono pelli di cerv ruvidi drappi di vivi colori. Sotto il ballatoio un brevassaggio immette nella ” sala da ballo,, come indica uncritta a caratteri rossi. Il passaggio è custodito da urso impagliato. Presso la porta di fondo, è il banco coicchieri, bottiglie, ecc.: dietro di esso, ad un lato, unredenzetta senza sportelli, con stoviglie, e dall’altro laton piccolo barile nel quale i minatori depositano la polver’oro. Dietro il banco, nel mezzo, una finestra rettangolaron telaio a dadi: in alto, sopra la finestra è scritto a grandettere: ” A real home for the boys „ulla stessa parete è affisso un avviso di taglia di 5ooollari: si leggono chiaro le cifre, il nome ” Ramerrez „ a firma ” Wells Fargo „. Dal soffitto pende una varieti caratteristici commestibili. Da una parte uno schermi lamina di ferro, per riparare le persone dai colpi distola: dall’altro un largo camino. Verso il proscenio iavolo del ” faraone „ con accessori pel giuoco – un altravolo verso il fondo – un altro ancora presso il bancoDalla grande porta del fondo e attraverso la finestra si scorge lalle, con la sua vegetazione selvaggia di quercie e conifere basseutta avvolta nel fiammeggiare del tramonto. Lontano, le montagnevose si sfumano di toni d’oro e di viola. La luce violenta dell’esternohe va calando rapidamente, rende anche più oscuro l’internella “Polka”. Nel buio appena si scorgono i contorni delle cose sinistra, quasi al proscenio, presso il camino, si vede rosseggiare lragia del sigaro di Jack Rance. Presso la scaletta a destra, su di unotte è seduto, con la testa fra le mani, Larkens. A un tratto si alzai leva di tasca una lettera, la guarda con tristezza, va al bancorende un francobollo, ve l’appiccica sopra, la depone nella cassetta itorna a sedere. Fuori, nella lontananza, s’incrociano grida ed echamentosi di canti).

VOCI LONTANE
Alla “Polka”!
Alle “Palme”!
“Holla!”
«Hallo!»
(un ritornello lontanissimo)
“Là lontano,
Là lontano,
quanto piangerà!… ”
(Nick, esce dal sottoscala con una candela che ha acceso al lumind olio. Accende le candele sparse qua e là: sale su uno sgabello ccende la lampada di mezzo : accende i lumi della sala da ballo, poale ad accendere quelli della saletta superiore. La ” Polka” si animd un tratto. Cominciano ad entrare a gruppi i minatori di ritorno daampo).

HARRY, JOE, BELLO
ed altri (entrando)
“Hallo”, Nick!

NICK
Buona sera, ragazzi

SID E HAPPY, seguiti da
BILLY
“Hallo”!

NICK
“Hallo”!

JOE, BELLO e gli altri
(canterellando un ritornello americano)
“Dooda, dooda, day-”

HARRY
(sedendosi al tavolo del faraone)
Sigari, Nick!

JOE
(battendo una mano sul tavolo)
whisky!

NICK
Son qua.

BELLO
Minnie?

NICK
Sta bene.

SID
(che si è seduto al tavolo del faraonegli altri che sono intorno)
Ragazzi, un faraone! Chi ci sta?

HARRY
Io ci sto.

HAPPY
Anch’io ci sto.

JOE
Anch’io.

BELLO
“All right!» Chi è che tiene banco?

HAPPY
(indicando Sid)
Sid.

BELLO
Brutto affare.

SID
(gettando con sprezzo le carte sul tavolo)
Chi vuol mischiare, mischi.
(Harry mischia le carte)

JOE
(battendo con la palma apertulla spalla di Sid)
“Holla!”

(Entrano Sonora e Trin seguiti da parecchi minatori con selle ernesi che sono gettati rumorosamente a terra; alcuni poi salgonlle sale superiori, altri vanno nella sala da ballo e attorno al tavoli giuoco)

SONORA E TRIN
Da cena, Nick!
Che cosa c’è?

NICK
C’è poco. Ostriche sott’aceto…

SONORA
Quello che c’è.

TRIN
… Con whisky.

SONORA
(battendo sulle spalle di Larkens )
“Hallo”, Larkens!

LARKENS
(con melanconia, senza alzare il capo dalle mani)
“Hallo”!

I MINATORI
(preparandosi al giuoco)
Andiamo!…

SID
Fate il giuoco.
(Nick, affaccendato, va e viene con bottigli bicchieri dalla saletta superiore alla sala da ballopparecchia anche il tavolino di mezzo per Sonora e Trin)

JOE
(puntando)
Al “giardino”!

HARRY (c. s.)
Alle “piccole”!

BELLO (c. s.)
Alle “grandi”!

I MINATORI
(dal ballatoio)
Nick, da bere!

SONORA
(a Trin, sedendo
al tavolino apparecchiato)
Ti aspetto?

TRIN
(dal gruppo dei giuocatori, a Sonora)
Vengo…

HAPPY
Gettoni!

SID
Un re… Un asso.

BELLO
(con rabbia)
Maledetto

RANCE
(a Nick che gli passa accantoccennandogli Larkenshe ha chinato il capo sulle braccia)
Larkens che ha? Sta male?

NICK
II suo solite male. Nostalgia.
Mal di terra natia Ripensa la sua vecchia
Cornovaglia e la madre lontana che l’aspetta…

RANCE
(riaccendendo il sigaro)
Che terra maledetta, quest’occidente d’oro!

NICK
Ha la malaria gialla.
L’oro avvelena il sangue a chi lo guarda.

RANCE
E Minnie, come tarda!

(Al tavolo del faraonl giuoco continua più intenso)

SID
(a Happy, indicando la puntata)
Quanti dollari?

HAPPY
Dieci.

SID
(dandogli il resto)
E novanta, fan cento.
Fante… Regina…

JOE
Hurrà! Evviva!

HAPPY
(con rabbia)
Sacramento!

TRIN
Australiano d’inferno!

JOE
Il tre non vince mai.

TRIN
Tutto sul tre!

SID
Tre… Sette…
(I giuocatori puntano con più accanimento, s’odono parole come bestemmiepresse e tintinnii di monete)

TRIN
Tutto perso. “Good bye!”
(Si stacca dal tavolo del giuoco e siede a quello dove Sonora stangiando. Al tavolo del giuoco si accalorano di più le discussioni e proteste. Nick corre di qua e di là portando bibite, sigari, ecclcuni minatori salgono al piano superiore, altri ne discendono; cha ai banco, chi si sofferma al tavolo del giuoco interessandosenentrano pure nuovi tipi di minatori. Billy si avvicina al banco furtivamenteuba dei sigari ed esce. Nel cielo nuvoloso si vedono grandi squarci stellati).

NICK
(rientrando dalla sala da balloorte a tutti)
Nella sala, ragazzi,
vi si vuole a ballare!

SONORA
A ballare? Son pazzi!
Io non ballo con uomini!
(a Trin)
Ti pare?

TRIN
Giusto.

SONORA
(alzandosi, in disparte a Niche torna dal banco con la cassetta dei sigari)
Minnie infine s’ è decisa per me?

NICK
(furbescamente, secondandolo)
Certo: ho capito
che siete il preferito!…

SONORA
(gongolando, forte ai compagni)
Sigari a tutti!

TUTTI
Hurrà!

(Nick corre a prendere la cassetta dei sigari, distribuendo; discendalla sala da ballo escono due giovanotti danzando).

TRIN
(fermando Nick, in disparte, sottovoce)
Nick, che ti ha detto?

NICK
(furbescamente anche a lui)
Mah! Se ho ben capito
voi siete il preferito.

TRIN
(gongolando)
Whisky per tutti!

TUTTI
Hurrà!

(Nick porta in giro bottiglie e bicchieri)

JAKE WALLACE
(di fuori cantando)
“Che faranno i vecchi miei là lontano,
là lontano, che faran laggiù?
Tristi e soli i vecchi miei
piangeranno, penseranno ch’io non torni più!”

NICK
(facendosi sulla porta)
Ragazzi, vi annunzio Jake Wallace
il menestrello del campo!
(Ma già la canzone nostalgica ha preso tutte quelle anime avide udi: le teste si sollevano, gli orecchi sono tesi: il giuoco langue. Quellel piano superiore si affacciano ad osservare: nel silenzio, il tintinniei gettoni adagio adagio si spegne. Jake Wallace, il cantastorie, apparulla porta cantando e accompagnandosi sul banjo).

JAKE WALLACE
(entrando)
“La mia mamma…

(Si fermà stupito del silenzio che l’accoglie. Tutti i minatori, coiso proteso verso di lui, gli fanno cenno con le mari di continuare),

JAKE
(continuando)
… che farà
s’ io non torno,
s’ io non torno?
Quanto piangerà!”

ALCUNI MINATORI
(dal tavolo del giuoco)
Al telaio tesserà
lino e duolo
pel lenzuolo
che la coprirà… ”

ALCUNI MINATORI
(dal ballatoio della sala superiore)
E il mio cane dopo tanto…

JAKE WALLACE
Il mio cane…

ALTRI MINATORI
(di sopra)
il mio cane
mi ravviserà?…”
(Una nostalgia quasi disperata si impadronisce di tutti. Qualcunohe ha cominciato ad accompagnare la canzone battendo col pugnei colpi sordi sul tavolo, si interrompe)

HARRY
(prorompendo come in un singhiozzo)
“O mia casa, al rivo accanto…

I MINATORI
(dal tavolo)
là lontano.. –

I MINATORI
(di sopra)
là lontano…

TUTTI
(sommessamente)
… Chi ti rivedrà?”

(Il canto si spegne angosciosamente. Silenzio. Larkens, al cantostalgico, si scosso dai suo torpore doloroso, e si è alzato. Allltime parole del coro scoppia in pianto. Jake Wallace entra nelltanza, assiste alla scena senza prendervi parte).

VOCI
– Jim, perchè piangi? – Jim!…
– Che hai ?…

LARKENS
(in lacrime, supplicando)
Non reggo più,
non reggo più, ragazzi! Son malato,
non so di che.. Mandatemi,.
ah, mandatemi via! Son rovinato!
Son stanco di piccone e di miniera!
Voglio l’aratro, vo’ la mamma mia!…

(Tutti gli sono attorno, confortandolo, commossionora prende un vassoio e invita tutti a versaenari per Larkens. Tutti offrono, meno Sidal ballatoio superiore qualcuno getta delle monete).

SONORA
Per rimandarlo a casa…

VOCI
Prendi… – To’… – Cinque dollari!
Altri cinque!… – A te, Son…
Anche questi.. –

SONORA
(a Larkens)
Coraggio!

(Versa il contenuto del vassoio nelle mani di Larkenshe commosso confuso manda intorno salut sorrisi fra le lacrime)

LARKENS
Grazie, grazie ragazzi!,..
(Larkens esce; un gruppo di minatori riprende il motivo dellanzone. Billy si avvicina furtivamente al banco, tentando rubarna bibita: Nick lo vede e lo scaccia: egli allora si accoccola in terrauasi al proscenio, giuocando un solitario: Jake Wallace entra, colcuni uomini, nella sala da ballo – Intorno a Sid è ricominciato il faraone)

VOCI
Va tutto?… – Al quattro… – Al tre-..
Raddoppio… – Giuoco fatto…
Niente va più!… – Due!… Re!

BELLO
(che ha colto Sid a bararà un gran pugno sul tavolo)
Questa è da ladro!

SONORA
Su le mani!

TRIN
Baro!

BELLO
Su le braccia!
(prende il mazzo di carte e lo getta sul tavolo)
Guardate!

HARRY
Sia legato!

SONORA
Al laccio!

VOCI
– Al laccio il ladro!
– Al laccio il baro!

(Sid è afferrato e portato in mezzo alla scena. Tutti gli sono addossalmenandolo, anche Billy, che si è alzato da terra. Jake Rance chra uscito comparisce sulla porta della sala da ballo, osservando lcena con fredda indifferenza)

SID
(supplichevole)
Per carità’…

JACK RANCE
(avvicinandosi)
Che succede?

BELLO
Ha barato!
Avrà ciò che gli spetta!…

VOCI
Al laccio!…

RANCE
(sorride, si leva di tasca con fiamma il fazzolettoo spiega con flemma, e si pulisce le scarpe appoggiandl piede ad una sedia)
Andiamo, ragazzi!
Un po’ di calma… Qua… vediamo.

VOCI
Al laccio, Sid.
A morte!

(Tutti si stringano di nuovo minacciosi attorno a Sid tremante)

RANCE
(trattenendoli, freddo)
Evvia! Che è poi la morte?
Un calcio dentro al buio e buona notte!
So un castigo più degno.
Datemi la sua carta…
(Dànno a Rance il due di picchegli con uno spillo lo appunta sul petto di Sidopra il cuore)
Sopra il cuore, come si porta un fiore.
Non toccherà più carte. È questo il segno.
Se si azzardasse a toglierlo, impiccatelo.
(a Bello, con autorità)
Domani al campo, tu spargi la voce.
(a Sid)
Va!

SID
(piagnucoloso, raccomandandosi)
Ragazzi, siate buoni!…

TUTTI
(sbertandolo e spingendolo fuori)
Via di qua!
Via!-Fuori! -Via di qua!-Ladro! -Uh! Uh!

(Lo cacciano a pedate: Billy, che teme anch’esso un calcio di Rancecivola fuori, circospetto. Rance, come nulla fosse avvenuto, si siedl tavolo del faraone, invitando. Harry, Joe e un minatore si siedonl tavolo di destra, bevendo)

RANCE
(a Sonora e Trin)
Un poker!
(a Nick)
Nick, gettoni!

(Nick porta; giuocano. Entra Ashby)

ASHBY
Sceriffo, “hallo!»

RANCE
(ai minatori)
Ragazzi, fate largo!
Presento mister Ashby, dell’Agenzia Wells Fargo.

(Ashby stringe la mano a Rance, a Sonora e a Trin e agli altri piicini. Saluta con un cenno della mano i più lontani, che rispondonon lo stesso cenno)

ASHBY
Nick, portami da bere.
(ai vicini)
Come sta la ragazza?

TUTTI
(lusingati)
Grazie, bene.

(Nick porta quattro whisky al tavolo)

RANCE
Che nuove del bandito?

ASHBY
Da tre mesi lo apposto non è molto discosto…
(Nick esce)

RANCE
(a Ashby)
Dicon che ruba come un gran signore!
È spagnuolo ?

ASHBY
La banda
di ladri, a cui comanda,
è messicana: gentaccia gagliarda,
astuta, pronta a tutto. State in guardia.
Io mi, sdraio. Son stanco, ho l’ossa rotte.
A tutti, buona notte!
(Prende un mantello sotto la scala: si adagia sui sacchi, senza curarsi quanto gli succede intorno. Nick ritorna dentro con un vassoio pieni bicchieri con whisky e limone)

TRIN
(a Nick)
Che cos’ è ?

NICK
Offre Minnie!

TUTTI
(con sentimento d’affetto)
Viva Minnie!
Viva la nostra Minnie!

RANCE
(con sussiego)
Mistress Rance, fra poco.

SONORA
(scattando)
No, faccia di cinese!
Minnie si prende giuoco di te!

RANCE
(alzandosi, livido)
Ragazzo, è l’ whisky che lavora.
Ti compatisco… Di Jack Rance finora
nessuno, intendi, s’ è mai preso giuoco!
E buon per te. ch’io non curi le offese
degli ubriachi!

SONORA
(estrae la pistola,
ma è trattenuto dai compagni.
Nick e qualche altro
che sono rientrati si barricano
dietro lo schermo di lamiera,
come per evitare i colpi di pistola)
Vecchio biscazziere!
Minnie ti burla!

RANCE
(avanzandosi d’un passo)
Provalo!

SONORA
(svincolandosi)
Ti burla, muso giallo!

RANCE
Ah, miserabile!

(Gli si slancia contro; si azzuffano; gli altri cercano dividerli, mon fanno a tempo; una donna è entrata d’un balzo, li ha, con ferinolso, divisi violentemente, strappando dalle mani di Sonora la pistola Minnie. Bello la segue, fermandosi al banco a guardare, ammiraton grido scoppia da tutte le parti: l’ira cade subitamente. : solo Ranci apparta, tutto cupo, nella sua sedia di sinistra).

TUTTI
(con entusiasmo, agitando i cappelli)
“Hallo” Minnie! “Hallo” Minnie!

MINNIE
(avanzandosi, con autorità)
Che cos’ è stato?….
(severa, a Sonora)
Sempre tu, Sonora?

TRIN
Nulla, Minnie; sciocchezze… Si scherzava!

MINNIE
(adirata)
Voi manderete tutto alla malora! Vergogna!…

JOE
(presentandole un mazzolino di fiori)
Minnie…

MINNIE
Non farò più scuola.

TUTTI
No, Minnie, no!…

SONORA
(imbarazzato)
Sai, quando tu ritardi
ci si annoia… Ed allora…

MINNIE
(scuote la testa e sorride rabbonitavvicinandosi al banco, vede Bello in contemplazione)
Bello, che fai? Che guardi?

BELLO
(si scuote, sorridendo impacciato)
Nulla…

ALCUNI
(ridendo)
Guardava… te!

JOE
(offrendole il mazzolino)
Minnie, li ho colti
lungo il Torrente Nero… Al mio paese
ce ne son tanti! I prati ne son folti…

MINNIE
Oh, grazie, grazie, Joe!…

SONORA
(levandosi di tasca un nastro ripiegato)
È passato pel campo oggi un merciaio
di San Francisco… Aveva trine e nastri.
(con galanteria affettuosa, svolgendo il nastro)
Questo è per voi… Vedete, è color porpora
colpe la vostra bocca…

HARRY
(come Sonora, spiegando un fazzoletto di seta)
E questo è azzurro, come il vostro sguardo!

MINNIE
Grazie, grazie!…

ASHBY
(che si è rialzato e si è avvicinatl banco, alzando il bicchiere)
Gli omaggi di Wells Fargo!

MINNIE
(toccando il suo bicchiere con quello di Ashby)
Hip! Hip!…
(offrendo sigari ad Ashby)
“Regalias” ? “Auroras” ? “Eurekas” ?

ASHBY
(con galanteria affettata)
Se li scegliete voi, la qualità
non conta nulla. Ognuno
avrà per me il profumo
della man che li tocca!

NICK
(a Minnie, sommessamente)
Vi prego, andate in giro
ogni vostra parola, ogni sorriso
è una consumazione!

MINNIE
(battendolo sulla spalla)
Mala lingua!
(scorgendo Rance in disparte)
Vi do la buona sera, sceriffo!

RANCE
Buona sera, Minnie.

SONORA
(a Minnie consegnandole un sacchetto d’oro)
Tira una riga sul mio conto!
(Minnie cancella il conto di Sonora, pesa l’oroo contrassegna e lo ripone nel barile)

ASHBY
(a Rance)
Con queste bande in giro, è una pazzia
tener l’oro qua dentro… All’Agenzia
starebbe molto meglio.
(Continua a parlare con Rance, seduto al tavolo del faraone. Minnia preso dal cassetto del banco un libro, ed è venuta in mezzo alltanza. Tutti i minatori la seguono e le fanno circolo intorno. Qualcunimane in piedi, due portano lì vicino una panca e si siedononche Minnie si siede ed apre il libro; è la Bibbia. Rance e Ashbyi lontano, guardano e tacciono)

MINNIE
(sfogliando la Bibbia)
Dove eravamo?… Ruth… Ezechiel… No…
Ester?… Ali, ecco il segno.
“Salmo cinquantunesimo, di David…”
(a Harry che si è seduto)
Harry, ricordi chi era David?

HARRY
(alzandosi, grottescamente,
come uno scolaretto che reciti la lezione)
Era un re dei tempi antichi, un vero eroe
che quando ancor era ragazzo, armatosi
d’una mascella d’asino,
affrontò un gran gigante e l’ammazzò…

(Joe s’alza di scatto, apre rumorosamente una navaja e..empera tranquillamente una matita)

MINNIE
(ridendo)
Che confusione!… Siedi.
(Harry siede confuso)
A posto, Joe!
Ora leggiamo. “Versetto secondo
Aspergimi d’issòpo e sarò mondo… ”

TRIN
(ingenuo)
Che cos’ è quest’ issòpo, Minnie?

MINNIE
È un’erba che fa in Oriente…

JOE
(dolcemente)
E qui da noi non fa?

MINNIE
Sì, Joe, nel cuore ognun di noi ne serba
un cespuglietto…

JOE
(ridendo)
Nel cuore?

MINNIE
(seria)
Nel cuore.
(continuando a leggere)
“Lavami e sarò bianco come neve.
Poni dentro al mio petto
un puro cuore, e rinnovella in me
uno spirito eletto… ”
(interrompendosi)
Ciò vuol dire, ragazzi, che non v’è,
al mondo, peccatore
cui non s’apra una via dl redenzione…
Sappia ognuno di voi chiudere in se
questa suprema verità d’amore.
(Ashby e Rance si sono avvicinati e stanno anch’essi ad ascoltareilly entra col suo passo furtivo, si avvicina al banco e ingoia iretta il fondo di due o tre bicchieri, leccandone l’orlo)

TRIN
(ridendo)
Guarda, Minnie!

MINNIE
Che c’ è?

JOE
Billy lava. i bicchieri!

BILLY
(ridendo con un riso sornion battendosi una mano sul petto)
Buono…

MINNIE
Billy!

NICK
(allungandogli una pedata)
Va via di qua, briccone!

BILLY
(lo scansa, e si avvicina a Minnieon umiltà ipocrita)
Padrona…

MINNIE
Che fai qui? Sai la lezione?

BILLY
Lezione, Billly?…
(ridendo ebete)
He’…

MINNIE
Sentiamo: conta fino a dieci.

BILLY
… Uno… due… tre…
quattro…cinque, sei, sette…fante, regina e re …

(tutti scoppiano in una risata. Minnie si alza)

MINNIE
Che stupida marmotta!
E Wowkle? L’hai sposata?

BILLY
(con aria sorniona),
Ora tardi sposare… Abbiamo bimbo…
(Un’altra risata accoglie quest’uscitainnie lo chiama. Egli si avvicina a malincuorea fanciulla gli toglie di tasca i sigari rubati)

MINNIE
Questo pezzente un giorno l’ha sedotta…
Furfante! Ed hanno un bimbo di sei mesi!
Guai a te se domani non la sposi!
Ora, via!
(Lo afferra per un orecchio e tra le risa di tutti lo mette alla portaitorna al banco. Rance, che per tutto il tempo ha osservato le suosse, si avvicina al banco. A un tratto si sente il galoppo di un cavallo)

NICK
(accorrendo alla porta)
La posta!

POSTIGLIONE
(fuori, apparendo sulla porta, a cavallo)
“Hallo”, ragazzi!

(dà le lettere a Nick, che le porta dentro)
State attenti! s’ è visto sul sentiero
un ceffo di meticcio…

(Nick distribuisce; un dispaccio per Ashbyettere a Happy, Bello e Joe; a Harry un giornaleshby apre il dispaccio, lo legge con stupore)

ASHBY
Postiglione!

(Entra il Postiglione. Tutti gli sono intornoshby lo interroga)

ASHBY
Conosci certa Nina? Nina Micheltorena?

MINNIE
(interponendosi, con aria di donna informata)
E una finta spagnuola
nativa di Cachuca, una sirena
che fa molto consumo
di nerofumo
per farsi l’occhio languido.
… Chiedetene ai ragazzi!
(Trin e Sonora che sono lì presso, imbarazzanti, fan cenni di diniegol Postiglione esce con Nick. Minnie torna al banco. Happy, Bellooe ed altri, in varie pose, chi più indietro, chi più avanti scorrone loro lettere. Harry legge il giornale. Ashby e Rance si avanzanerso il proscenio)

ASHBY
Sceriffo, questa sera ho Ramerrez al laccio…

RANCE
Come?

ASHBY
(mostrandogli il dispaccio ripiegato)
L’avventuriera mi dice che sa il covo del bandito
e che stanotte a mezzanotte vada
alle “Palme” a trovarla.

RANCE
(dubitoso)
Ouella Micheltorena è una canaglia.
Ashby non vi fidate: è un brutto azzardo.

ASHBY
(strizzando l’occhio)
Hum! Vendette di donne innamorate…
Ad ogni modo, Rance, tengo l’invito.
(Rance e Asbby si appartano di nuovo presso il sottoscala, continuand parlare fra loro. Sparsi qua e là i minatori continuano a leggere loro lettere; chi straccia con dispetto la lettera dopo averla lettaltri invece la bacia e la mette con grande cura nel portafoglioltri leggono e ripongono le loro lettere dicendo: va beneinnie, al banco, parla scherzosa con Sonora e Trin)

BELLO
(leggendo una lettera)
Ketty sposa? E chi sposa la mia Ketty?
Sentì! L’orologiaio suo vicino…
Quel vecchio sordo!… Mah!…
(sospiro di chi ricorda molte cose)
Povera Ketty!

HAPPY
(leggendo, sottovoce)
“… Perfino il pappagallo s’è avvilito;
non grida più: “Buongiorno, fratellino!”
ma chiama: te Happy” e poi dice: “Partito!”…

HARRY
(leggendo il giornale)
Incendi, guerre, terremoti, piene…
Quante cose nel mondo!… E al mio villaggio,
che faranno laggiù? Staranno bene?…

JOE
(leggendo)
“Pur troppo, Joe, ci son notizie tristi… ”
(continua a leggere sottovoce, poi dà un gran pugno sul tavolo i butta di schianto sdraiato su una panca, con la testa fra le maniugolando)

TUTTI
(facendoglisi attorno)
– Joe, che c’è? – Brutte nuove? – Su, coraggio!

JOE
(si alza, sbatte in terra il berretto,
con ira dolorosa)
Ed anche nonna se n’è andata!

(sta per dire altre parole, ma si trattienei morde un dito, asciuga gli occhol dorso della mano e ordina, seccamente)
Whisky!
(va al banco dove è Minnie, beve ed esce).
(Nick è uscito. Ashby saluta Rance e Minnie stringendo loro lano, e gli altri con un gesto ed esce. Rance rimane presso al banc guarda Minnie).

NICK
(rientrando)
C’è fuori uno straniero…

MINNIE
Chi è

NICK
Non l’ho mai visto…
Sembra di San Francisco.
Mi ha chiesto un whisky ed acqua.

MINNIE
Whisky ed acqua? Che son questi pasticci?

NICK
È quello che gli ho detto
Alla “Polka” si beve l’ whisky schietto.

MINNIE
Bene, venga. Gli aggiusteremo i ricci.

(Nick esce di nuovo. Intorno a un tavolo rimangono tre o quattr giuocare ai dadi; dopo poco se ne vanno; tutti a poco a poco sllontanano, chi nella sala da ballo, chi esce, chi va sopra. Rimangonoli Minnie e Rance. Rance si fa più dappresso a Minnie, parlandolon voce tremante di desiderio)

RANCE
Ti voglio bene, Minnie…

MINNIE
(sorridendo, indifferente)
Non lo dite…

RANCE
Mille dollari, qui, se tu mi baci!…

MINNIE
(nervosa, ridendo)
Rance, voi mi fate ridere… Su via,
finitela!

RANCE
(incalzandola)
Tu non puoi siar qui soia!
Ti sposo.. ,

MINNIE
(scansandolo, ironica)
E vostra moglie, che dirà?…

RANCE
Se tu lo vuoi, mai più mi rivedrà!

MINNIE
(con fierezza)
Rance, basta! M’offendete!
Vivo sola così, voi lo sapete,
perchè così mi piace…
(frugandosi ili petto e facendo luccicare
in faccia a Rance una pistola )
(sommessamente, ma con forza)
con questa compagnia sicura e buona,
che mai non m’abbandona…
Rance, lasciatemi in pace.
(Si ripone la pistola nel petto. Rance si allontana dal banco in silenzioiede al tavolo del faraone e nervosamente mischia le carte).

MINNIE
(lo guarda di sottecchi, poi gli si avvicina)
Siete in collera, Rance? Perchè? Vi ho detto
il mio pensiero schietto…

RANCE
(getta le carte sul tavolo con un gesto violentooi con voce aspra e tagliente)
Minnie, dalla mia casa son partito,
ch’ è là dai monti, sopra un altro mare:
non un rimpianto, Minnie, m’ha seguito,
non un rimpianto vi potea lasciare!
Nessuno mai mi amò, nessuno ho amato,
nessuna cosa mai mi diè piacere!
Chiudo nei petto un cuor di biscazziere,
amaro e avvelenato,
che ride dell’amore e del destino:
mi son messo in cammino
attratto sol dal fascino dell’oro…
È questo il solo che non m’ha ingannato.
Or per un bacio tuo getto un tesoro!

MINNIE
(sognando)
L’amore è un’altra cosa…

RANCE
(beffardo)
Poesia

MINNIE
Laggiù nel Soledad, ero piccina,
avevo una stanzuccia affumicata
nella taverna sopra la cucina.
Ci vivevo con babbo e mamma mia.
Tutto ricordo: vedo le persone
entrare e uscire a sera.
Mamma facea da cuoca e cantiniera,
babbo dava le carte a faraone.
Mamma era bella, aveva un bel piedino.
Qualche volta giuocava anch’essa; ed io,
che me ne stavo sotto al tavolino
aspettando cader qualche moneta
per comprarmi dei dolci, la vedevo
serrar furtiva il piede al babbo mio…
Si amavan tanto!… Anch’io così vorrei
trovare un uomo: e certo l’amerei.

RANCE
(guardandola fissoinaccioso, poi reprimendosi)
Forse, Minnie, la perla è già trovata?
(Minnie stà per rispondere, quando Nick rientra. È con lui Dicohnson. Ha sotto il braccio la sella del suo cavallo)

JOHNSON
(posando la sella in terra, fieramente)
Chi c’ è, per farmi i ricci?…

MINNIE
(ha uno scatto di sorpresa, come chi riconosce una personaa si frena subito)
Salute allo straniero!

JOHNSON
(anche lui, dopo un moto di stuporeon fare più dolce)
Io son quello che chiesi whisky ed acqua.

MINNIE
(premurosa)
Davvero?
Nick, il signore prende l’ whisky come gli pare.
(Controscena di meraviglia di Nick e Rance. Nick cerca sotto ianco la caraffa dell’acqua. Rance osserva, con le ciglie aggrottate)

MINNIE
(indicando a Johnson una panca, un po’ imbarazzata)
Sedetevi… Dovete essere stanco…

JOHNSON
(con lo stesso imbarazzo, guardandola)
La ragazza del campo?

MINNIE
(arrossendo)
… Sì.

RANCE
(provocante e canzonatorio, avvicinandosi a Johnson)
Nessuno straniero può entrare al campo.
Certo, voi sbagliaste sentiero, giovinotto.
Per caso, andavate a trovare Nina Micheltorena?

MINNIE
(a Rance, sgridandolo)
Rance!

JOHNSON
Fermai il cavallo qualche momento appena
per riposarmi… e, al caso, tentare un baccarat.

RANCE
(aspro)
Giuocare? E il vostro nome?

MINNIE
(ridendo).
Forse che qui si sa
il nome della gente?

JOHNSON
(fissando Rance)
Johnson.

RANCE
(ostile)
Johnson… E poi?

JOHNSON
Vengo da Sacramento.

MINNIE
(con molta gentilezza)
Benvenuto fra noi, Johnson di Sacramento!

(Rance si ritira in disparte, fremendoick esce)

JOHNSON
(a Minnie. Entrambi sono appoggiati al banco)
Grazie… Vi ricordate di me?

MINNIE
(sorridendo)
Sì, se anche voi mi ricordate…

JOHNSON
E come non potrei?
Fu pel sentiero di Monterey…

MINNIE
Fu nel tornare…
Mi offriste un ramo di gelsomino…

JOHNSON
E poi vi dissi: Andiamo a cogliere le more…

MINNIE
Ma io non venni…

JOHNSON
È vero…

MINNIE
Ricordate, signore?

JOHNSON
Come adesso…

MINNIE
Io ripresi il mio cammino,
Voi dicevate… (abbassando gli occhi)
Non ricordo più…

JOHNSON
(avvicinandolesi)
Sì, che lo ricordate dissi che da quell’ora…

MINNIE
„Non m’avreste scordato.

JOHNSON
„Nè v’ho scordato mai!

MINNIE
Quanto tempo sperai
di rivedervi… E non vi vidi più!

RANCE
(si è avvicinato al bancoon un colpo rovescia il bicchiere di Johnson)
Signor Johnson, infine voi m’avete seccato!
Sono Jack Rance, sceriffo. Non mi lascio burlare.
Che venite a far qui?
(Johnson si ritrae d’un passo e lo guarddegnosamente. Rance va alla porta dellala da ballo e chiama:)
Ragazzi! Uno straniero ricusa confessare,
perchè si trova al campo!
(Alcuni minatori escono dalla sala da ballonvestendo Johnson)

I MINATORI
Chi é ? Dov’è?
Lo faremo cantare!

MINNIE
(arrestandoli con un gesto imperioso)
Io lo conosco! Innanzi al campo intero
sto garante per Johnson!…
(L’intervento di Minnie calma tutti i minatori, che si avvicinan Johnson, salutando con fare cordiale)

SONORA
Buona sera, signor Johnson!

JOHNSON
(con effusione, stringendo le mani che gli si tendono,
Ragazzi, buona sera

TRIN
(indicando Rance, che si è ritiratndietro, più pallido del consueto)
Ho piacere per lui! Questo cialtrone
smetterà quel suo fare da padrone!

HARRY
(a Johnson, indicando la sala da ballo)
Signor Johnson, un valzer?…

JOHNSON
Accetto.
(offrendo il braccio a Minnie)
Permettete ?

(Tutti guardano Minnie, fra lo stupore e la gioiaorridendo come per incitare Minnie a ballareoltanto Rance ha l’aspetto accigliato)

MINNIE
(confusa, ridendo)
Io?… Scusatemi, Johnson : voi non lo crederete,
tua non ho mai ballato in vita mia…

JOHNSON
(sorridendo)
Andiamo…

TUTTI
Avanti, Minnie!… Sarebbe scortesia!

MINNIE
(decidendosi, graziosamente)
E andiamo pure!
(prende il braccio di Johnson)

TUTTI
Avanti! Musica!… Hip!… Hurrah!

(Trin e Sonora tengono aperto l’uscio della sala: Harry ed altri minatorattono il tempo con le mani: Minnie e Johnson scompaiono nella salaanzando, seguiti dagli uomini; restano Sonora, Tin, Bello, Harry, Rance).

NICK
(rientrando)
Dov’è Minnie ?

RANCE
(ringhioso)
E là dentro che balla con quel can
di pelo fino giunto da Sacramento!
(Vede la sella di Johnson a terra, con un calcio la butta lontanick scrolla le spalle. Si sentono di fuori delle grida. Appare sullorta Ashby, con pochi uomini, gettandosi innanzi José Castro)

ASHBY
Al laccio! Legatelo!
(Alcuni lo legano. Castro cade a terra sinistra, quasi al proscenioon aria di bestia terrorizzata)

CASTRO
(vedendo la sella di Johnson, fra sè)
La sella del padrone! L’hanno’ preso!

ASHBY
(a Nick, ansando)
Da bere!… Sono morto.

RANCE
(afferrando Castro per i capell rovesciandogli il capo)
Figlio di cane, mostraci
la tua lurida faccia!
Tu sei con Ramerrez!…
(Un gruppo di minatori esce precipitosamentalla sala da ballo. Di dentro la danza continua).

CASTRO
(impaurito)
Son fuggito. L’odiavo.
Se volete, vi porto sulla sua traccia!

SONORA
(violento)
Questo sudicio ladro c’ inganna!

CASTRO
Non v’inganno!

RANCE
Conosci il nascondiglio?

CASTRO
(con voce fioca)
É a poco più d’un miglio: alla Madrona Canyada.
(tutti, meno Rance, si avvicinano, curvandosi Castro, e ansiosamente ascoltano)
Vi mostrerò la strada.
In nome di mia madre
Maria Saltaja,
giuro che non v’inganno!
Se volete, vi porto.
Gli pianterò nel dorso
la mia navaja!

RANCE
(interrogando intorno)
Si Va?

ASHBY
(guardando fuori, scrutando il cielo)
S’è annuvolato… Avremo la tormenta…

SONORA
E un buon colpo…

TRIN
Si tenta!

(Trin e Sonora, verso la porta della sala da ballo, chiamando)
A cavallo! a cavallo!

(all’aprirsi della porta Castro ha guardato dentroa visto Johnson; Johnson lo ha notato)

CASTRO
(fra se, lieto)
Non è preso! É nel ballo!

UOMINI DEL CAMPO E DEL AIONTE
(uscendo dalla sala da ballo)
Dove si va?

RANCE
S’insegue Ramerrez!
Presto.

NICK
(a Sonora, preoccupato per Mìnnie e per il barile)
E l’oro ?

SONORA
(con galanteria)
Gli occhi di Minnie bastano
a guardarci il tesoro!

(Tutti escono. Fra essi il cantastorie Jake Wallaceick si trae dalla cintura la pistol si mette sulla porta a fare la guardiaoco appresso esce dalla sala Johnson: vede Castroi domina: Castro finge di essere arso di sete)

CASTRO
(a Nick)
Aguardiente!

(Nick va dietro il banco a prender’acquavite: Johnson si avvicin Castro senza farsi notare).

CASTRO
(pianissimo, rapido)
Mi son lasciato prendere
per sviarli. Mi seguono nel bosco
i nostri. Presto udrete
un fischio; se c’ è il colpo, rispondete
col fischio vostro.
(Nick porta a Castro l’acquaviteohnson si volge, indifferenteastro beve con avidità)

NICK
(a Johnson).
Quest’uomo sa la traccia di Ramerrez…

(Dalla finestra, dietro il banco, si vedono apparire e sparire torc lumi bianchi e rossi: si odono passi di cavalli: le teste dei cavallppariscono all’altezza della finestra: si alternano vociance entra con alcuni nomini)

RANCE
(indicando Castro)
Slegatelo!

(Fissa Johnson, con dispetto, senza salutarei morde di nascosto rabbiosamente una manordina agli nomini di portare fuori Castrohe esce, guardando furtivamente Johnson)
Ora via!

(Partono: Nick, sulla porta, saluta)

NICK
Buona fortuna!
(Nick si dispone a chiudere la “Polka”ale ai piano superiore e spegne il lumepegne, qua e là, lumi e candele; va alla sala da balloinnie ne esce; Nick entra, spegne e ritorna)

MINNIE
(a Johnson)
Oh, signor Johnson, Siete rimaste indietro
a farmi compagnia per custodir la casa?…

JOHNSON
(con un lieve turbamento)
Se volete…

(siede presso al tavolo del giuocoinnie rimane in piedi dinnanzi a luippoggiata al tavolo. Dopo una pausa;)
Che strana cosa’ Ritrovarvi qui
dove ognuno può entrare col tranquillo pretesto
di bere, e con l’intento di rubare…

MINNIE
Vi dò la mia parola
che saprei tener fronte a chiunque…

JOHNSON
(osservandola, sorridendo)
Anche a chi
non volesse rubare
più che un bacio?…

MINNIE
(ridendo)
Anche!… Onesto
mi è accaduto, talvolta… ,

(abbassando gli occhi con grazia)
Ma il primo bacio debbo darlo ancora.

JOHNSON
(guardandola con interesse crescente)
Davvero? Ed abitate qui alla «Polka?»

MINNIE
Abito una capanna a mezzo il monte.

JOHNSON
Meritate di meglio.

MINNIE
Mi contento a me basta; credete.
Ci vivo sola sola, senza timore…
(una pausa)
Strano! Io sento che di voi mi fiderei,
ben ch’io non sappia ancora chi voi siate…

JOHNSON
Non so ben neppur io quello che sono.
Amai la vita, e l’amo,
e ancor bella mi appare.
Certo anche voi l’amate,
ma non avete tanto
vissuto per guardare fino in fondo
alle cose del mondo…

MINNIE
Non so, non vi comprendo.
Io non son che una povera fanciulla
oscura e buona a nulla:
mi dite delle cose tanto belle
che forse non intendo…
Non so che sia, ma sento
nel cuore uno scontento
d’esser così piccina,
e un desiderio d’ innalzarmi a voi
su, su, come le stelle,
per esservi vicina,
per potervi parlare.

JOHNSON
Quello che voi tacete
me l’ha già detto il cuore
quando il braccio v’ho offerto
alla danza con me,
quando contro il mio petto
sentendovi tremare
ho provato una gioia
strana, una nuova pace
che ridire non so!

MINNIE
Ed anch’io, come voi,
leggermi in cuor non so,
ma ho l’anima piena
di tanta allegrezza,
di tanta paura…
(Nick è apparso sulla sogliaon aria preoccupatainnie resta contrariata)
Che cosa c’ è?

NICK
Guardatevi. S’ è visto
qui attorno un altro ceffo messicano…

MINNIE
(alzandosi, verso la porta)
Dove, Nick?

JOHNSON
(trattenendola, con mistero)
Non andate!

(Si ode un fischio acutoella notte. Johnson fra se)
Il segnale!…

MINNIE
(a un tratto timorosaome rifugiandosi accanto a Johnson)
Ascoltate!
Che sarà questo fischio?
(indica il barile)
In quel barile, Johnson, c’è un tesoro.
Ci ripongono l’oro i ragazzi…

JOHNSON
E vi lasciano così?…

MINNIE
Ogni notte rimangon qui a vegliarlo
a turno, un po’ per uno.
Stanotte son partiti sulle peste
di quel dannato…
(con impeto)
Oh, ma, se qualcuno
vuole quell’oro, prima di toccarlo,
dovrà uccidermi qui!

JOHNSON
Minnie! É potete correr tanto rischio
per ciò che non è vostro ?

MINNIE
(posa il piede sul barile come per custodirlo)
Oh, lo fareste
anche voi! Se sapeste
quanta fatica costa, e com’è caro
questo denaro!
È una lotta superba!
L’alcali, il sasso, la creta, la zolla
tutto è nemico! S’accoscian sull’erba
umida: il fango negli occhi, nell’ossa,
nel cuore! E un giorno, con l’anima frolla,
col dorso ricurvo, con arso il cervello,
sull’orlo a una fossa,
in riva a un ruscello
s’adagian: non sorgono più!…
(si sofferma, pensosa; si commove,
a un ricordo; siede sul barile)
Povera gente! Quanti son di loro
che han lasciato lontano una famiglia,
una sposa, dei bimbi,
e son venuti a morir come cani,
in mezzo alla fanghiglia,
per mandare un po’ d’oro
ai cari vecchi, ed ai bimbi lontani!
(risoluta, con semplicità)
Ecco, Johnson, percbè
chi vuol quest’oro, prima
passerà su di mc!

JOHNSON
(con subito impeto)
Oh, non temete, nessuno ardirà
(con un movimento appassionato)
Come mi piace sentirvi parlare!
E me ne debbo andare… Avrei voluto
salire a darvi l’ultimo saluto
nella vostra capanna…

MINNIE
(malinconica)
Dovete proprio andare? Che peccato!
(si avvicina alla porta, sta un momento in ascolto)
I ragazzi saranno qui fra poco.
Quando saran tornati, io me ne andrò.
Se volete venirmi a salutare,
seguiteremo la conversazione
standoci accanto al fuoco…

JOHNSON
(esita, poi decidendosi)
Grazie. Minnie… Verrò.

MINNIE
(scherzosa e triste)
Non vi aspettate molto!
Non ho che trenta dollari
soli di educazione…
(si sforza a ridere, ma gli ocche si gonfiano di lacrime)
Se studiavo di più, che avrei potuto
essere? Ci pensate?

JONHSON
(commosso, come fantasticando)
Ciò che avremmo potuto essere!… Io lo comprendo
ora soltanto che vi guardo, Minnie!

MINNIE
(asciugandosi una lacrima)
Davvero?… Ma che vale!
(risale la scena, appoggia le braccia al bancolla faccia nascosta, singhiozzando)
Io non son che una povera fanciulla
oscura, e buona a nulla…

JOHNSON
(le si avvicina, con tenerezza)
No, Minnie, non piangete… Voi non vi conoscete.
Siete una creatura d’anima buona e pura…
e avete un viso d’angiolo!…

(Prende la sella, si avvia verso la porta con un gesto violento. Stn momento in ascolto, poi apre, esce rapidamente. Nick accorreautamente abbassa i lumi intorno. Il silenzio è profondo. Nick si fulla porta e l’apre, aspettando che la padrona esca. Minnie comtordita, rimane ferma in mezzo alla stanza oscura, illuminata solai guizzi del lumicino del sottoscala. A un tratto, come perduta in ricordo inebriante, mormora, piano:)

MINNIE
Ha detto… Come ha detto?…

(raccogliendosi tutta in un sospir coprendosi il viso con le mani)
Un viso d’angiolo!…

Cala la tela lentamente.

ATTO SECONDO
L’abitazione di Minnie.

È composta di una sola stanza, alla quale sovrasta uolaio, ove sono accatastati, con un certo ordine, bauliasse vuote ed altri oggetti. La stanza è tappezzata neusto dell’epoca. Nel centro, in fondo, una porta che spre sopra un breve vestibolo. A destra e a sinistra dellorta, due finestre con tendineppoggiato ad una delle pareti il letto, con la testpinta sotto la tettoia formata dal solaio, coperto fino età da un baldacchino di cretonne a fiorellini. Ai piedel letto, un piccolo tavolo, con sopra una catinella e lrocca dell’acqua, ed un canterano sul quale stanno diversggetti di toilette femminile.
Da un lato, in fondo, un armadio di legno di pinoullo sportello del quale è appeso un attaccapanni cona vestaglia, un cappellino ed uno scialletto. Accantll’armadio, un focolare basso, sulla cui cappa stanno unecchia pendola, un lume a petrolio senza campana, unottiglia di whisky ed un bicchiere. Un’altra mensola a tripiani, accanto al focolare, con piatti, vasetti, oggetti ducina. Dinanzi al focolare, una pelle di orso. Quasi dinanzlla porta, un poco più verso il focolare, una tavolpparecchiata per uno. Della crema, dei biscotti, una tortaelle fette di carne, una zuccheriera. Lampada su la tavolara la tavola e il focolare, una sedia a dondolo, fatta con vecchio barile tagliato a metà e posto sopra due mezzune di legno. Altre sedie di cuoio, disposte qua e làlle pareti sono appese delle vecchie oleografie e molti altrizzarri oggetti. Non è passata un’ora dal primo attouori fischia il vento. I vetri sono appannati dal gelouando si alza la tela Wowkle è accoccolata per terra, pressl fuoco, col bambino nella cuna portatile che ha appesa sul dorsoon voce molle e monotona canta al bimbo una ninna nannaullandoselo sul dorso)

WOWKLE
«Il mio bimbo è grande e piccino,
è piccino e sta dentro la cuna,
è grande e tocca la luna,
tocca la luna col suo ditino.
Hao, wari! Hao, wari!…”
(Billy batte all’uscio ed entrapesso, durante la scena, i due indianmettono un mugolìo sordo, fra nasale e gutturaleolte simile ad un grugnito)

BILLY
(entrando, come un saluto)
Ugh…

WOWKLE
(rispondendo)
Ugh…
(Billy vede sulla tavola i bicchieri.
Ha uno sguardo cupido, fa per assaggiare)

WOWKLE
(indicando la tavola)
Crema… Biscotti…
Padrona. Non toccare.

BILLY
(ritraendosi)
Billy Onesto.
(Vede in terra la carta della cremaa raccoglie, C’è rimasta attaccatn po’ di crema, che egli riuniscon le dita accuratamentei siede accanto a Wowkle con indifferenza)
Tua padrona mandare.
Dice: Billy sposare…

WOWKLE
(noncurante)
Ugh… Wowkle non. sapere…

(Una pausa)

BILLY
Che cosa dare tuo padre per nozze?

WOWKLE (c. s.)
Non sapere.

BILLY
Billy dar quattro dollari
tuo padre: e una coperta…
(si lecca le dita)

WOWKLE
Wowkle dire: tenere
coperta noi per bimbo…

BILLY
(pavoneggiandosi)
Nostro bimbo!

(dà a Wowkle un pezzetto di carton la crema, che lecca avidamenteilly accende la pipa, poi la passa a Wowklhe tira una boccata e gliela rende)
Domani chiesa cantare…
(canta piano),
“Come fil d’erba è il giorno…
(Wowkle riconosce l’aria, con un grugniti soddisfazione si stringe a Billy, spalla a spalla canta con lui con voce un po’ nasale, dondolandosi)
… che all’uomo die’ il Signor
scende l’inverno al piano,
l’uomo intristisce e muor!»
Dopo sposare: avere perle e whisky,!
(si leva di tasca un fazzoletto, lo piegao mostra a Wowkle e lo mette nella cullel bambino, facendole moin carezzandola col gomito)
Ugh…

WOWKLE
(alzandosi)
Ugh… Ecco padrona!

(Minnie appare sulla porta. Entra tenendo in alto la lanterna; lua luce colpisce tu viso i due indiani, che si scostano e si ritraggononfusi. Minnie mal reprime una interna commozione: guarda intorner la stanza, come a spiare che effetto farà la sua casa su Johnsona un mantello rosso sopra il suo abito del primo atto. Appenda lanterna al chiodo di legno dell’uscio esternoowkle alza la fiamma al lume della tavola)

MINNIE
Billy , è fissato’

BILLY
Domani

MINNIE
Sta bene. Va via.

(Billy esce. A Wowkle)
Stanotte, Wowkle, cena per due..

WOWKLE
Altro venire?, Ugh!… Mai prima d’ora.

MINNIE
(appende il mantello all’attaccapanni)
Zitta, e pulisci! Ciò non ti riguarda.
Che ora è? Sarà qui fra poco…
(vede le calze stese, le strappa viacuote Wowle per una spalla)
Guarda!

(butta le calze in un cassettoowkle mette i piatti sulla tavolainnie si guarda intorno)
Dove hai messo le mie rose rosse?

WOWKLE
(indicando il canterano, col solito grugnito)
Ugh…

MINNIE
(si trae dal petto la pistola e la ripone nel cassettorende le rose e se le appunta fra i capelluardandosi allo specchio)
Il bimbo come sta?
Billy davvero t’ha detto… ?

WOWKLE
Noi sposare.

MINNIE
(gettandole un nastro)
To’, pel bimbo l
(Wowkle ripone il nastro, continua ad apparecchiareinnie ha levato dal cassetto un paio di scarpette bianche)
Vorrei mettermi queste.
Le scarpette di Monterey…
(si siede in terra, scalzandosapidamente, e incomincia a infilarsene una)
Purchè mi riesca d’infilarle… Ahi! Son strette!
(La scarpetta, con grande sforzo è infilataoi anche l’altra scarpetta è calzatainnie si alza. Cammina un po’ zoppicando)
Guardami: credi che gli piaceranno?
(va al canterano con aria contenta)

Voglio vestirmi tutta come in giorno di festa,
tutta, da capo a piedi.

(si butta sulle spalle lo sciall si guarda nello specchio)
Non son poi tanto brutta…

(si versa dell’acqua di Colonia nel fazzoletto)
Anche il profumo… Vedi?

(si infila i guanti, stretti e troppo corti)
E i guanti… È più d’un anno che non li metto!…

(guardandosi ancora, impacciata e contenta volgendosi a Wowkle)
Dimmi, Wowkle, non gli farò l’effetto
d’essere poi troppo elegante?

WOWKLE
(che ha assistito in piedimmobile, alla toeletta della padrona)
Ugh…

(di fuori si bussa)

MINNIE
(ha un sussulto)
Wowkle, è già qui!

(si allaccia in fretta il corpettoi tira su le calze, va ad aprireWowkle osserva di dietro alla cortina)

JOHNSON
(compariste sulla porta con una lanterna in mano’ in pelliccia)
“Hallo!”

MINNIE
(presso il letto, imbarazzata, vergognosa)
Buona sera!

JOHNSON
(osservandola)
Uscivate?

MINNIE
(estremamente confusa)
Si… No… Non so. Entrate.

JOHNSON
(posa la lanterna sul tavolo)
Come siete graziosa!
(fa l’atto d’abbracciarla)

WOWKLE
Ugh!…
(chiude la porta. Minnie si ritraeggrottando le sopracciglie)

JOHNSON
(si volge, vede Wowklea Minnie)
Perdonate.
Non avevo osservato…

MINNIE
(con aria offesa),
Basta così, signore:
non aggiungete scuse.

JOHNSON
(continuando)
Mi siete apparsa così bella a un tratto…

MINNIE
(ancora un poco risentita, sedendosi alla tavolalla parte del focolare)
E’ un andare un po’ troppo per le corte.

JOHNSON
(avvicinandosele)
Vi prego di scusare…

MINNIE
(seria)
Siete pentito?

JOHNSON
(scherzoso)
Affatto!…

(Minnie, che sta a capo chino, lo guarda di sotto in suncontra il suo sguardo ed arrossisceowkle spegne la lanterna di Johnson e la posa in terrai toglie dalle spalle il bimbo e lo posa sull’armadio)

JOHNSON
(accennando alla propria pelliccia)
Mi tolgo?

(Minnie risponde con un gesto di consenso. Egli si toglie la pellicciaa depone col cappello sulla sedia accanto alla porta)
Grazie.

(Si avvicina a Minnie, tendendole la mano:)
Amici?

(Minnie, vinta, sorride e gli stende la manooi rimane in atteggiamento pensoso)
Che pensate ?

MINNIE
Un pensiero …
Questa notte alla “Polka” non veniste per me …
Che vi condusse, allora? Forse è vero
che smarriste il sentiero della Micheltorena?

JOHNSON
(tenta ancora d’abbracciarlaome per sviare il discorso)
Minnie….

MINNIE
(scostandosi)
Wowkle, il caffè!

JOHNSON
(guardandosi attorno)
Che graziosa stanzetta!

MINNIE
Vi piace?

JOHNSON
E’ tutta piena
di voi… Che cosa strana
la vostra vita, su questa montagna
solitaria, lontana
dal mondo

MINNIE
(con gaiezza)
Oh, se sapeste
come il vivere è allegro!
Ho un piccolo polledro
che mi porta a galoppo
laggiù per la campagna;
per prati di giunchiglie,
di garofani ardenti,
per riviere profonde
cui profuman le sponde
gelsomini e vainiglie!
Poi ritorno a! mici pini,
ai monti della Sierra,
così al cielo vicini
che Iddio passando pare
la sua mano v’inclini,
lontani dalla terra
così, che vien la voglia
di battere alla soglia
del Cielo, per entrare

JOHNSON
(attento, sorpreso e interessato)
E quando infurian le tormente?

MINNIE
Oh, allora sono occupata.
E’ aperta l’Accademia…

JOHNSON
L’Accademia ?

MINNIE
(ridendo)
E’ la scuola dei minatori.

JOHNSON
E la maestra?

MINNIE
Io stessa.

(Johnson la guarda ammiratoinnie offrendogli il dolce)
Del biscotto alla crema?

JOHNSON
(servendosi)
Grazie…
Vi piace leggere?

MINNIE
Molto.

JOHNSON
Vi manderò dei libri.

MINNIE
Oh, grazie, grazie!
Delle storie d’amore?

JOHNSON
Se volete. Vi piacciono?

MINNIE
(appassionatamente)
Tanto! Per me l’amore
è una cosa infinita!
Non potrò mai capire
come si possa, amando una persona
desiderarla per un’ora sola.

JOHNSON
Credo che abbiate torto.
Vi sono delle donne
che si vorrebber nella nostra vita
per quell’ora soltanto… E poi morire!

MINNIE
(scherzosa, piegandosi su lui)
Davvero? E… quante volte siete morto?
(offrendogli un sigaro)
Uno dei nostri avana?
(a Wowkle)
La candela!
(Wowkle accende la candela e la port Johnson che accende il sigarooi Johnson va verso l’uscitaitornando poi verso Minniercando di abbracciarla)
(sfuggendogli)
Ah, le mie rose! Me le sciuperete!

JOHNSON
Perchè non le togliete?
(cercando di cingere Minnie)
Un bacio, un bacio solo!

MINNIE
(sciogliendosi con dolce violenza)
Signor Johnson, si chiede
spesso la mano… per avere il braccio!

JOHNSON
Il labbro nega… quando il cuor concede!

MINNIE
(a poco a poco affascinata, si toglie le rosee ripone nel cassetto coi guanti)
Wowkle, tu a casa!

(Wowkle borbottando prende il bimbo dall’armadio, se lo mettul dorso, e si avvolge nella coperta avviandosi alla porta)
JOHNSON
Anch’io?…

MINNIE
(graziosa)
Voi… potete restare
un’ora… o due, ancora.
(Johnson ha un piccolo grido di gioiaowkle apre la porta)

WOWKLE
Ugh… Neve!

(Il vento turbina e fischia).

MINNIE
(nervosa)
Va! Riposati sul fieno.
(Wowkle esce con un ultimo brontolìohiudendo dietro a sè la porta)

JOHNSON
(a Minnie tendendole le braccia)
Un bacio. un bacio almeno!

MINNIE
(si getta nelle sue braccia)
Eccolo! È tuo!…

(S’apre la porta, che sbatte violentemente a più ripreseutto si agita al vento che entr raffiche di neve penetrano nella stanzainnie e Johnson abbracciandosi si baciano con grande emozioneimentichi di tutto e di tutti. – La porta si chiude da sè essa il tumulto, tutto ritornando alla calmaal di fuori si odono ancora raffiche di vento)

JOHNSON
(con grande emozione)
Minnie… Che dolce nome!

MINNIE
Ti piace

JOHNSON
Tanto! T’amo da che t’ho vista…
(Ha un improvviso movimento come di raccapriccio si discosta da Minnie, come facendorza a sè stesso)
Ah, no, non mi guardare,
non m’ascoltare! Minnie, è un sogno vano!

MINNIE
(non comprendendo, con voce umile)
Perchè questa parola?
Lo so, sono una povera figliuola…
Ma quando t’ho incontrato io mi son detta:
Egli è perfetto; egli m’insegnerà.
Se mi vorrà, m’avrà.

JOHNSON
(con subita risoluzione)
Sii benedetta! Addio!
(bacia Minnie sulla bocca, afferra cappello e pelliccid apre nervosamente la porta. Il vento investncora la stanza, ma con minor violenza)
Nevica!

(Chiude la porta. Ritorna la calma)

MINNIE
(corre alla finestrarascinandoci Johnson. Con gioia:)

Oh, guarda! Il monte
è tutto bianco : non v’ è più sentiero.
Non puoi andartene più.

JOHNSON
(agitatissimo)
Debbo!

MINNIE
Perchè? Domani
t’apriranno la via!
E il destino! Rimani!
(Colpi di pistola, dal di fuori, rapidi)

JOHNSON
Ascolta!

MINNIE
Ascolta!
Forse è un bandito
che han preso al laccio… Forse
è Ramerrez! Un ladro! A noi che importa?

JOHNSON
(trasalendo, cupamente)
È vero: a noi che importa?…
(si slancia ancora verso l’uscita)

MINNIE
Resta! È il destino!

JOHNSON
Resto!
Ma, per l’anima mia,
io non ti lascio più!
Mi stringo a te, confuso
cuore a cuor, sol con te!…

JOHNSON E MINNIE
Dolce viver così, così morire,
e non lasciarci, non lasciarci più!

JOHNSON
Col bacio tuo fa puro il labbro mio!

MINNIE
Fammi, o mio dolce amor, degna di te!…

JOHNSON
(con ardore intenso, incalzando)
O Minnie, sai tu dirmi
che sia questa soffrire?…
Non reggo più!… Ti voglio
per me!

JOHNSON E MINNIE
Eternamente!
(Minnie, nella elevazione dell’amorera rimasta come assortaohnson, in un supremo languore di desiderioa invoca, l’allaccia a sè)

JOHNSON
Minnie! Minnie!

MINNIE
(riscotendosi, senza ripulsa, dolcissima)
Sognavo…
Si stava tanto bene!…
Ora conviene
darci la buona notte…
(Johnson scuote il capo triste; si domina; Minnie gli accenna il letto)

MINNIE
Ecco il tuo letto…
(trae presso il focolare la pelle d’orsoerca ..ella guardaroba una coperta e un cuscino)
Io presso il focolare…

JOHNSON
(opponendosi)
Ah, no! Non vorrò mai!…

MINNIE
(dolcissima)
Ci sono avvezza, sai?
Quasi ogni notte,
quando fa troppo freddo, mi rannicchio
in quella pelle d’orso e m’addormento…

(Minnie posa la candela sul focolare; spegne il lume sul caminettobbassa un poco quello del cassettone; abbassa quello sopra la tavolaalendo su una sedia per giungervi; va dietro la guardaroba: si svesteimanendo con la lunga camicia bianca, ricoperta da un ampiccappatoio di colore vivace; Johnson ha gettato sul letto il suo mantell il cappello. Minnie riappare; guarda a Johnson; rialza un poco liamma del lume di mezzo)

MINNIE
Ora mi puoi parlare,
là, dalla tua cuccetta…

JOHNSON
Benedetta!
(Minnie aggiusta i cuscinialza le pianelle indiane’inginocchia a pregarei ravvolge in una copert si corica. Vento e urli di fuoriohnson fa per gettarsi sul lettooi si avvicina all’uscio, origliandoarlano a bassa voce)
Che sarà?

MINNIE
Son folate di nevischio…

JOHNSON
Sembra gente che chiami…
(ritorna al lettuccio e vi si getta sopra)

MINNIE
È il vento dentro i rami…
(sorgendo un poco)
Dimmi il tuo nome…

JOHNSON
Dick…

MINNIE
(con sentimento)
Per sempre, Dick!

JOHNSON
Per sempre!

MINNIE
Non conoscesti mai
Nina Micheltorena?

JOHNSON
… Mai.

MINNIE
Buona notte!

JOHNSON
Buona notte!

NICK
(di fuori, bussando alla porta)
“Hallo!”

(Minnie ascolta; Johnson apre le cortine del lett si mette in tasca le pistole)

MINNIE
Chiamano…

NICK
(c. s.)
“Hallo!”

(Durante tutta la scena il vento ora crescera si queta, a folate. Minnie si alza, butta i cuscinella guardaroba; si appressa all’uscio)

MINNIE
Ascolta! Chi sarà?

JOHNSON
(a bassa voce)
Non rispondere!

(avanzandosi, impugnando le pistole)
Taci!

MINNIE
(sottovoce)
Sst… Non farti sentire.
È geloso, Jack Rance…

NICK
(forte)
Hanno veduto Ramerrez sul sentiero…

MINNIE
Vengono a darmi aiuto!

(Spinge Johnson, riluttante, a nascondersi dietro le cortine del lettoohnson sale sul giaciglio, in piedi, colle pistole in mano. Minnipre: entrano Rance, Nick, Ashby, Sonora: Rance ha i calzoni dentrli stivali alti e un elegante mantello; Sonora ha il cappotto di bufaloshby il vestito del primo atto; Nick dei pezzi di coperta ravvoltntorno alle gambe; Nick ed Ashby portano la lanterna. Sono coperti neve; Rance col fazzoletto si pulisce la scarpe; va verso la tavolaick e Ashby lo seguono; Sonora è presso il focolare)

SONORA
Sei salva!… Io tremo tutto.

NICK
Abbiam passato un brutto quarto d’ora!…

MINNIE
(curiosa)
Perchè ?

RANCE
Temevamo per te…

MINNIE
(curiosa)
Per me ?

ASHBY
Quel vostro Johnson…

NICK
Lo straniero…

RANCE
(con gioia velenosa)
Il tuo damo alla danza…
era Ramerrez!

MINNIE
(colpita, stordita)
Che dite ?!…

RANCE
(scandendo bene le parole)
Abbiamo detto che il tuo perfetto
Johnson di Sacramento
è un bandito da strada.

MINNIE
(con angoscia crescente, ribellandosi)
Ah! Non è vero! Io so
che non è vero!

RANCE
(sogghignando)
Bada di non fidarti troppo un’altra volta

MINNIE
(scattando)
Non è vero! Mentite!

ASHBY
Questa notte alla “Polka”
è venuto a rubare…

MINNIE
Ma non rubò!

SONORA
(riflettendo)
Non ha rubato, è vero…
Pure, avrebbe potuto!…

RANCE
Ha detto Nick che Sid l’ha veduto
prender questo sentiero.
È vero, Nick?

NICK
È vero…
(Minnie lo fissa, egli si turba)

RANCE
Qui finisce la traccia.
Tu non l’hai visto…
(guarda Minnie fissamente)
Dov’è dunque andato?

(Nick, girando su e giù, ha scoperto in terra il sigari Johnson, caduto dal tavolo. Passa daccanto a Minnieinnie lo affisa, con intenzione)

NICK
(piano)
Uno dei nostri avana!
È qui!…
(correggendosi)
Forse ho sbagliato…
Quel Sid è una linguaccia!

MINNIE
(alteramente)
Ma chi vi ha detto, insomma,
che il bandito sia Johnson ?

RANCE
(guardandola)
La sua donna.

MINNIE
(scattando)
La sua donna? Chi?

RANCE
(sogghignando)
Nina.

MINNIE
Nina Micheltorena?
Lo conosce?

RANCE
(ironico)
È l’amante.
Quando capimmo d’essere giocati,
traemmo dietro Castro prigioniero,
e prendemmo il sentiero verso le “Palme”.
Eravamo aspettati. Nina era là. Ci ha fatto
vedere il suo ritratto…
(si trae di petto la fotografia)
A te!

MINNIE
(guarda il ritratto, profondamente commossaoi lo restituisce con una piccola risathe vuol sembrare indifferente)
Ah! Ah!…

RANCE
Di che ridi?

MINNIE
Oh, di nulla…
(con grande ironia)
La compagnia gentile
ch’egli si è scelto! Nina!

SONORA
Impara!

MINNIE
Ora, ragazzi,
è tardi… Buona notte.

SONORA
(cavalleresco)
Ti lasciamo dormire.

MINNIE
Grazie. Ora son calma.

ASHBY
Andiamo.
(si avviano: Nick ultimo)

NICK
(a Minnie, mostrando che ha capito)
Se lo volete… io resto.

MINNIE
No. Buona notte.

(Escono: ella richiude; rimane immobile presso la porta Johnson, con freddo disprezzo:)

MINNIE
Fuori! Vieni fuori!

(Johnson appare tra le cortineinto, disfatto)
Sei venuto a rubare…

JOHNSON
No…

MINNIE
Mentisci!

JOHNSON
No!

MINNIE
Si!

JOHNSON
Tutto m’accusa… Ma…

MINNIE
Finisci!
Dimmi perchè sei qui,
se non è per rubare?

JOHNSON
(deciso, avvicinandosi a Minnie )
… Ma quando io v’ho veduta…

MINNIE
(sempre aspra, trattenendolo con gesto secco)
Adagio, adagio!… Non muovere un passo…
o chiamo aiuto! Un bandito! un bandito!…

(con sorda ironia)
Son fortunata! Un bandito! un bandito!
Puoi andartene! Va!…

(Sta per piangere. La sua fierezza la trattiene)

JOHNSON
(prorompendo)
Una parola sola!

Non mi difenderò: sono un dannato!
Lo so, lo so! Ma non vi avrei rubato!
Sono Ramerrez: nacqui vagabondo
era ladro il mio nome
da quando venni al mondo.
Ma fino a che fu vivo
mio padre, io non sapevo.
Quando, or sono sei mesi
egli mori, soltanto allora appresi!
Sola ricchezza mia, mio solo pane
per la madre e i fratelli, alla dimane,
l’eredità paterna: una masnada
di banditi da strada! L’accettai.
Era quello il destino mio!
…Ma un giorno
v’ho incontrata… Ho sognato
d’andarmene con voi tanto lontano,
per redimermi tutto in una vita
di lavoro e d’amore… E il labbro mio
mormorò una preghiera ardente: Oh Dio!
ch’ella non sappia mai la mia vergogna!
Il sogno è stato vano!
Ora ho finito… Addio!

MINNIE
(commossa, senza asprezza)
Che voi siate un bandito…
ve lo perdoni Iddio.

(con grande amarezza)
Ma il primo bacio mio vi siete preso,
chè vi credevo mio, soltanto mio!…
Andate, andate! Addio!…
V’uccideranno… Che m’importa?…
(dice queste parole macchinalmenteisfatta, cercando di farsi forza)

JOHNSON
(disperato, deciso, senz’armi, apre la portaronto al sacrificio, come a un suicidiod esce precipitosamente)
Addio!

MINNIE
(rasciugandosi le lagrime)
È finita… Finita!

(Un colpo d’arma da fuoco, vicinissimo. Essa trasalisce)

L’han ferito…
(con uno sforzo supremo su sè stessa)
Che importa?

(Si sente di fuori il rumore di un corpo che cade rovescio contra porta. Minnie non resiste più, apre. Johnson si è rialzato, barcollata per cadere ancora. Minnie lo sorregge, cerca di tirarlo dentro i chiudere. Johnson è ferito al fianco; pallidissimo si preme la feriton un fazzoletto)

JOHNSON
(con voce soffocata, resistendole)
Non chiudete la porta…
Debbo uscire…

MINNIE
Entra!…

JOHNSON
No…

MINNIE
Entra!…

JOHNSON
No, non chiudete!…
Voglio uscire!…

MINNIE
(trascinandolo, disperata)
Sta qui…
Sei ferito… Nasconditi!
(chiude la porta)

JOHNSON
Aprite… Voglio uscire!

MINNIE
(vinta, perduta)
No, resta! T’amo! Resta!
Sei l’uomo che baciai la prima volta…
Non puoi morire!
(Con fatica sorreggendo ancora Johnsona appoggiata la scala al solai lo sospinge a salire)
Sali su… Presto!… T’amo!
(Rance bussa alla porta. Johnson sospinto da Minnia già salito i primi scalini)
Salvati… Poi verrai con me… lontano!

JOHNSON
(quasi mancando)
Non posso più…

MINNIE
(aiutandolo ancora)
Così… Lo puoi, lo devi…
Su, su!… Coraggio… T’amo!
(Johnson è già sul solaio, Minnie discende, leva in fretta la scal poi corre ad aprire. Rance entra cautamente colla pistola spianatasplorando ogni angolo)

MINNIE
Che c’è di nuovo, Jack?

RANCE
(volgendosi, severo, imperioso)
Non sono Jack… Son lo Sceriffo, a caccia
del tuo Johnson d’inferno.
N’ho seguito la traccia.
Dev’esser qui. Dovè?

MINNIE
(aspramente)
Ah, mi avete seccato
con questo vostro Ramerrez!

RANCE
(spianando la pistola verso il letto e avanzando)
E là!
Non c’è…
(impazientito)
Ma l’ho ferito,
perdio, ne sono certo!
Non può esser fuggito!
Non. può esser che, qua.

MINNIE
(sempre più aspra)
E cercatelo, dunque! Rovistate
dove vi pare… E poi
levatevi dai piedi
una volta per sempre!

RANCE
(con un sussulto, abbassando la pistola)
Mi giuri che non c’è?

MINNIE
(beffarda)
Perchè non seguitate a cercarlo ?

RANCE
(si guarda attorno, guarda Minnieoi con un moto d’ira rattenuto)
E sarà! L’avrò sbagliato…
(volgendosi a Minnie con impeto improvviso)
Ma dimmi che non l’ami!…

MINNIE
(sprezzante)
Siete pazzo!

RANCE
(avvicinandosi, pallido, tremante)
Lo vedi!
Sono pazzo di te!… T’amo e ti voglio!…
(l’abbraccia violentemente e la bacia)

MINNIE
(svincolandosi)
Ah, vigliacco!…
(si libera e fugge)

RANCE
(rincorrendola, al parossismo dell’eccitazione)
Ti voglio!…

MINNIE
(afferra una bottiglia e lo minaccilzandogliela sulla testa)
Via di qua,
vigliacco!… Esci!
(incalza Rance verso l’uscita)

RANCE
(con atto minaccioso, fermandosi sotto il ballatoio)
Sei fiera.. , L’ami! Vuoi
serbarti a lui… Sì, vado. Ma ti giuro…
(stende una mano verso Minnie)
che non ti avrà!…

(Una stilla di sangue, gocciando dal solaioli cade sulla mano. Egli si sofferma, stupito)

Oh, strano!
Del sangue sulla mano…

MINNIE
(avvicinandosi, con voce meno aspran po’ tremante, per sviare il sospetto)
Forse v’avrò graffiato!…

RANCE
(si pulisce la mano col fazzoletto)
No, non c’è graffio… Guarda!
(uno stillicidio insistentade sul fazzoletto, arrossandolo)
Ah! Sangue ancora!…
(guarda il solaio, poi con un grido di gioi d’odio, come avventandosi)
È là!

MINNIE
(disperata, opponendosi a Rance con tutte le sue forze)
Ah, no… non voglio!

RANCE
(cercando sciogliersi dalla stretta di Minnie)
Lasciami!
(imperioso, rivolto verso il solaio)
Signor Johnson, scendete!

(vede la scala, l’appoggia al solaio)

MINNIE
(supplichevole)
Aspettate… Vedete!
Non può, non può!…

JOHNSON
(con uno sforzo supremo si alzaomincia a discendere pallido offerente, ma con volto fiero)

RANCE
(impaziente)
Scendete!
O, perdio…
(spianando la pistola verso Johnson)

MINNIE
(smarrita, sempre più implorante)
Un minuto,
Rance! Un minuto ancora!

RANCE
Un minuto? E perchè ?
Ah, ah, che mutamento!…
(Johnson, aiutato da Minnie, ha disceso gli ultimi scalinii trascina verso il tavolo)
Volete ancor giuocare
la partita con me,
signor di Sacramento ?
Lascio la scelta a voi
a corda od a pistola!
(Johnson si siede di peso sulla sediappoggia i gomiti sul tavoloi abbandona sopra il capo. É svenuto)

MINNIE
(violentissima)
Basta, uomo d’inferno!
Vedetelo: è svenuto.
Non può darvi più ascolto…
(disperata si preme le tempie con le maniome per cercare un’ispirazione, poi si avvicin Rance, lo guarda con gli occhi negli occhiarlandogli con voce secca e concitata)

Parliamoci fra noi… E si finisca’.
Chi siete voi, Jack Rance? Un biscazziere.
E Johnson? Un bandito.,
Io? Padrona di bettola e di bisca
vivo sul whisky e l’oro,
il ballo e il faraone.
Tutti siam pari!
Tutti banditi e bari!
Stanotte avete chiesto una risposta
alla vostra passione…
Eccovi la mia posta!

RANCE
(studiandola)
Che vuoi dire?

MINNIE
(affannosamente)
Ch’io v’offro
quest’uomo e la mia vita!…
Una partita a poker!
Se vincete, prendetevi
questo ferito e me…
Ma se vinco, parola
di Jack Rance gentiluomo,
è mio, è mio quest’uomo!…

RANCE
Ah, come l’ami!…
Accetto, sì! T’avrò!

MINNIE
La parola?…

RANCE
So perdere
come un signore… Ma perdio! son tutto
della sete di te arso e distrutto…
ma se vinco, t’avrò…

(Minnie si ritrae con un senso di ripulsione, va verso l’armadio i si indugia. Si vede che furtivamente si nasconde qualche cosa ina calza)

MINNIE
Abbassate la lampada…

RANCE
(impaziente)
Che aspetti ?

MINNIE
(indugiando)
Cercavo un mazzo nuovo…

(si avvicina al tavolo, preoccupata)
Son nervosa scusatemi. É una cosa
terribile pensar che una partita decide d’una vita.

(si siede al tavolo in faccia a Rance)
Siete pronto ?

RANCE
Son pronto. Taglia. A te.

MINNIE
Due mani sopra tre.

RANCE
(dà le carte)
Quante ?

MINNIE
Due…

RANCE
Ma che ha che l’adori così?

MINNIE
(scartando le carte)
Voi che trovate in me?…
Che avete ?

RANCE
Io re.

MINNIE
Io re.

RANCE
Fante.

MINNIE
Regina.

RANCE
Hai vinto.
Alla mano seguente!
(giocano)
Due assi e un paio…

MINNIE
(mostrando il suo gioco)
Niente!

RANCE
(con gioia)
Pari! Siam pari! Evviva!

MINNIE
(preoccupata)
Ora è la decisiva?

RANCE
Si. Taglia.

MINNIE
(cercando raddolcirlo)
Rance, mi duole delle amare parole…

RANCE
(acceso)
Scarta.

MINNIE
(indugiando a giocare)
Ho sempre pensato
bene di voi, Jack Rance…
e sempre penserò…

RANCE
(certo ormai della vittoria)
Io penso solamente che ti avrò
fra le mie braccia alfine.
Tre re! Vedi: ti vinco!

MINNIE
(guarda il proprio giuocooi come se stesse per svenire)
Presto, Jack, per pietà!
Qualche cosa… Sto male!

RANCE
(si alza, cercandosi attorno)
Che debbo darti?

MINNIE
(indicando la dispensa accanto al camino)
Là…

RANCE
Ah! la bottiglia… Vedo…
(alzandosi premuroser prendere la bottiglia del whisky)
Ma il bicchiere… dov’è?…

(Minnie approfitta del breve intervallo per cambiare rapidamente carte, mettendo quelle del gioco nel corsetto, prendendo le altrreparate nella calza)

MINNIE
Presto, Jack… Ve lo chiedo
per pietà, Jack!

RANCE
(cercando ancora, con gioia)
So perchè sei svenuta.
Hai perduto! Hai perduto!…
(Rance ha trovato il bicchiere, si volge rapidamente per portarloccorso; quando si volge Minnie è già sorta in piedi, presso il tavoloostrando il suo gioco, raggiante, vittoriosa)

MINNIE
(gridando)
Vi sbagliate. E la gioia! Ho vinto io
Tre assi e un paio!

(Rance rimane interdetto, senza parolaosa la bottiglia: guarda le carte: si domina)

RANCE
(freddamente)
Buona notte.

(prende soprabito e cappello; esceinnie corre a sbarrare l’uscioi abbandona ad una risata nervosa)

MINNIE
E mio!

(poi vede Johnson ferito, immobilei getta su lui, scoppiando in singhiozzi).

(Cala la tela).

ATTO TERZO
La grande Selva Californiana.

Lembo estremo della selva sul digradare lento di un contraffortella Sierra. Uno spiazzo circondato dai tronchi enormi, diritt nudi, delle conifere secolari, che formano intorno come un
colonnato gigantesco. Nel fondo, dove la selva s’infoltisce sempriù, s’apre un sentiero, che s’interna fra i tronchi: qua e là appaionicchi nevosi altissimi di montagne. Per lo spiazzo, che è comn bivacco dei minatori, sono stesi dei grandi tronchi abbattutihe servono da sedile; accanto ad uno di questi arde un fuoclimentato da grossi rami. Nella luce incerta della prim’alba grandiosa fuga dei tronchi rossigni muore in un velo folto debbia. Da un lato, nell’ampio tronco d’un albero colossale, cavato un ripostiglio d’arnesi da minatore – da un altro lato, trelci ed arbusti, legato ad un ramo, un cavallo sellato.
(Rance è seduto a sinistra, presso il fuoco, con gli abiti in disordinel viso stanco e sconvolto, i capelli arruffati; Nick, pensieroso, eduto in faccia a Rance. Ashby è sdraiato in terra presso al cavallon ascolto. Indossano tutti e tre pesanti cappotti. Nessun rumore turbl silenzio dell’alba invernale)

NICK
(attizzando il fuoco con la punta dello stivaleottovoce, cupamente)
Ve lo giuro, sceriffo:
darei tutte le mance
di dieci settimane
pur di tornare indietro d’una sola,
quando questo dannato
Johnson della malora
non ci s’era cacciato
ancor fra i piedi!

RANCE
(con rabbia, cupamente)
Maledetto cane!
Parea ferito a morte…
E pensar che da allora,
mentre noi si gelava fra la neve,
è stato là, scaldato
dal respiro di Minnie, accarezzato,
baciato…

NICK
(con uno scatto di protesta)
Oh, Rance!…

RANCE
Un ladro del suo stampo!
Avrei voluto a tutti
gridar quel che sapevo…

NICK
(con approvazione un po’ canzonatoria)
E non l’avete fatto.
È stato proprio un tratto cavalleresco…

RANCE
(sogghignando amaramente, fra se)
Ah, sì!
(a Nick, con rancore sostenuto)
Ma che ci vede, dimmi,
ma che ci trova
la nostra bella Minnie
in quel fantoccio?…

NICK
(sorridendo, con fare accorto)
Mah!
Qualcosa ci vedrà!….
(con comica filosofia)
Amore, amore!
Paradiso ed inferno, è quel che è
tutto il dannato mondo s’innamora!
Anche per Minnie è giunta oggi quell’ora.
(A poco a poco la luce del giorno va rischiarando la scena. A un trattn clamore lontano, vago e confuso, giunge dalla montagna. Ashbalza in piedi di scatto, scioglie il cavallo, lo afferra alla brigliai fa in mezzo allo spiazzo, nel fondo, verso il sentiero; anche Ranc Nick si alzano)

VOCI LONTANE
Holla!… Holla!… Holla!…

ASHBY
(all’udire le voci grida:)
Urrah, ragazzi!… Urrah!…
(rivolto a Rance)
Sceriffo, avete udito?
N’ero certo, perdio!
Han trovato il bandito!…
Una buona giornata per Wells Fargo!…

VOCI PIÙ VICINE
(da vari punti)
Holla.!… Holla!…

(le grida si ripetono più distinte. Rance si alza)

ASHBY
(a Rance)
Non udite ? Ah, stavolta
non mi sfuggi, brigante!…

RANCE
(amaro)
Siete più fortunato di me…

ASHBY
(osservandolo, stringendo gli occhi con uno sguardo indagatore)
Da quella notte là, alla “Polka”
non vi ho capito più,
sceriffo…
(Rance alza le spalle e non risponde).

VOCI VICINISSIME
Holla!…
(Un gruppo di uomini sbucano correndo da destra, traversando lcena nel fondo con un, movimento aggirante. Alcuni hanno in pugnoltellacci e pistole; altri delle vanghe e dei bastoni. Gridano tuttonfusamente, come cani che inseguano un selvatico)

ASHBY
(lanciandosi verso di loro)
Holla!…
Fermi tutti, perdio!
(La folla degli inseguitori si ferma un istanteolgendosi alle grida)
Giù le armi! Dev’esser preso vivo!
(Alcuni corrono fuori di scena gridandoolla, holla, Sopraggiungonltri cinque o sei minatorhe sono affrontati da Ashb si fermano, affannati dalla corsa)
Dov’è?

ALCUNI MINATORI
S’insegue… Holla!…

ALTRI
(indicando la direzione)
Per di qui…

ASHBY
Dove’ Dove?…

ALTRI MINATORI
Di là, di là dal monte!

ALTRI
Il bosco fino a valle
è già tutto in allarme

ALTRI
Ashby, a fra poco! Addio!

ASHBY
(balzando in sella al cavallo)
Vengo con voi!

TUTTI
Urrah!…
(Ashby saluta con la mano Rance e Nic si allontana al trotto preceduto dai minatori)

ALCUNI MINATORI
(indicando la direzione)
Per di qua! Per di qua!
(Il gruppo scompare fra gli alberiick e Rance rimangono soli)

RANCE
(levando le braccia, come per rivolgerserso la casa di Minnie, in uno scatto di gioia crudele)
Minnie, ora piangi tu! Per te soltanto
attanagliato dalla gelosia
mi son disfatto per notti di pianto,
e tu ridevi alla miseria mia!
Ora quel pianto mi trabocca in riso!
Quegli che amasti non ritornerà
Minnie, ora piangi tu, che m’hai deriso!
La corda è pronta che l’impiccherà!
(Si getta a sedere sul tronco riverso, serbando sul viso il suo risattivo. Nick in disparte passeggia e si ferma a guardare lontano, itteggiamento ansioso ed incerto. Alcuni minatori entrano in scena correndo)

NICK
(ai più prossimi, interrogandoli)
Dite!…

ALCUNI MINATORI
(seguitando la corsa)
Rinchiuso!

ALTRI MINATORI
(dal fondo a quelli che li seguono)
Avanti!

ALTRI
(a Nick, senza fermarsi)
Fra poco!

ALTRI
(che sopraggiungono, incitando gli altri alla corsa)
Avanti!…

(La muta furiosa si è allontanata. Nick riprende la sua passeggiataogitabondo, poi si ferma vicino a Rance, che è ancora sedutohiuso e torvo)

VOCI INTERNE
Urrah!…

NICK
Sceriffo, avete udito?

RANCE
(senza rispondergli, con ira sorda, guardando in terra)
Johnson di Sacramento,
un demonio t’assiste! Ma, perdio!…
se ti prendono al laccio
e non ti faccio
scontare ogni tormento,
puoi sputarmi sul viso!…
(Giunge un’altra turba urlante d’uomini a cavallo e a piediedendo Rance e Nick sì fermanoarry e Bello sono avanti a tutti)

VOCI
(confuse)
Fugge! Fugge!…

RANCE
(scattando in piedi e slanciandosi verso Harry)
Ah, perdio!

HARRY
E montato a cavallo!…

RANCE
(facendosi in mezzo alla turba in clamore, gridando)
Come? Dove?…

BELLO
(ansando)
Alla Bota già un uomo gli era sopra…

HARRY
Sembrava ormai spacciato!…

UN MINATORE
Non gli restava scampo!

UN ALTRO
Già l’aveva acciuffato pei capelli…

UN TERZO
Quand’ecco…

RANCE
Racconta… avanti… avanti…

BELLO
Quand’ecco il maledetto
con un colpo lo sbalza
giù d’arcioni, s’afferra
ai crini, balza in sella,
sprona, e… via come un lampo!

(Alcuni accompagnano il racconto con un concerto di esclamazionrose; altri lo continuano con un grande agitare delle braccia in gestiolenti)

VOCI
(varie)
– Gli uomini di Wells Fargo l’ inseguono a cavallo!
– Ashby è con la sua gente!
– Gli son tutti alle spalle!
– Han passato il torrente!
– Corron giù per la valle!
– E un turbine che passa!…

(Un urlo formidabile, selvaggio, echeggia in distanzautti tacciono, si volgono, restano un attimo sospesi’urlo si ripete. La turba scoppinch’essa in un grido di ” urrah!»)
– Via, ragazzi!…
– Alla caccia!
– Via! Via tutti…
– Alla valle!…

(Stanno per lanciarsi nuovamente, quando il galoppo lontano dn cavallo a corsa sfrenata li arresta)

JOE
(indicando in direzione degli alberi, a destra)
È Sonora, guardate!…

SONORA
(da lontano)
Holla!…

JOE ED ALTRI
Holla!… Holla!…

(Sonora entra a galoppo. Rance afferrer la briglia il cavallo e lo fermaonora scende da cavallo)

RANCE
(afferrando Sonora per un braccio)
Racconta!…

SONORA
(con un grido strozzato)
E preso!

TUTTI
(in un solo grido)
Urrah!…

(Arrivano altri gruppi di uomini correndo. Tutti si stringono attorn Sonora chiedendo notizie. Billy sbuca di fra gli alberi. Ha in manna lunga corda che va gettando qua e la attraverso i rami, per trovarnno adatto al capestro)

VOCI
(confuse)
– Come fu?… – Dov’è stato?
– L’hai visto?… – L’han legato?
– Di’ su, presto!…

RANCE
Racconta!…

SONORA
(fa cenno d’essere affannato dalla corsa)
L’ho veduto!. Perdio!… Pareva un lupo
stretto dai cani!… Presto sarà qui.

ALCUNI MINATORI
Maledetto spagnuol! Che ne faremo?…
(assieme ALTRI e RANCE)

ALTRI
(indicando l’albero dove Billy prepara il laccio)
Un ottimo pendaglio!
Lo faremo ballare appena arriva
E quando ballerà
Pam! Pam! Pam! Pam!
tireremo al bersaglio!

(si muovono tutti in massa, gridand cantando il ritornello: Dooda, dooda, day!…)

RANCE
Minnie, Minnie, è finita!
Io non fui, non parlai!
tenni fede al divieto!…
A che ti valse, a che ti vale, ormai?
Il tuo bel vagheggino
dondolerà da un albero al rovaio!

(si siede affranto)

(Rimangono soli Rance, Nick e Billy, ancora occupato indifferentemente
nelle sue prove crudeli. Silenzio grave, rotto soltanto da un vago clamorontano. La luce del giorno é ormai chiarissima. Le vette nevose scintillanl sole fra gli alberi).

NICK
(portando con violenza Billy sul davanti della scen dandogli una manciata d’oro) (rapidamente, sottovoce)

Questo è per te…
Ritarda a fare il laccio…
Ma guai se mi tradisci

(puntandogli la pistola in faccia)
In parola di Nick, bada, t’ammazzo!

(Nick fugge precipitosamente, Un’orda precede l’arrivo di Johnson)Appare Johnson in mezzo a uomini a cavallo e alla folla dei minator degli uomini del campo; è sconvolto, pallido, col viso graffiato e glbiti stracciati, ha una spalla nuda)

TUTTI
(entrando in scena con gesti di minaccia)
A morte! Al laccio! Al laccio lo spagnuolo!

ASHBY
(a Rance)
Sceriffo Rance! Consegno a voi quest’uomo
perchè sia dato alla comunità.
Faccia essa giustizia!…
(monta a cavallo)

TUTTI
La farà!…

ASHBY
(a Johnson, da lontano, mentre se ne va)
Buona fortuna, mio bel gentiluomo!

(Tutti si dispongono a gruppi a guisa di un tribunale, i cavallei fondo, abbrigliati agli alberi. Johnson è nel mezzo, solo).

RANCE
(dopo aver acceso un sigaroi avvicina a Johnso gli getta una lunga boccati fumo in viso. Con ironia:)
E così, signor Johnson, come va?
Scusate se vi abbiamo disturbato…

JOHNSON
(sdegnoso, guardandolo fisso)
Purchè facciate presto!…

RANCE
Oh, quanto a questo
basteranno a sbrigarci
pochi minuti…

JOHNSON
(indifferente)
È quello che desidero.

RANCE
(con cortesia affettata)
E che desideriamo
tutti… Vero, ragazzi ?

(La turba dei minatori si stringe attorno ai due uomini con urontolio iroso e impaziente)
(Il brontolio sordo che corre fra i minatori scoppia ad un tratto in tumulto rabbioso, violentissimo. Tutti sono intorno a Johnson, chi fronteggia colla sua fierezza sdegnosa, il busto eretto, la frontggrottata, e lo investono con gesti e voci minacciose. Anche glomini a cavallo sono scesi di sella, lasciando i cavalli nel fondo e sono uniti alla turba)

VOCI VARIE
(con violenza)
– Al laccio!
– A morte!
– Cane!…
– Figlio di cane!… – Ladro!…

HARRY
(con accanimento, avanzandosi verso Johnson)
Hai saccheggiato
tutto il paese!…

BELLO
(c. s.)
La tua banda ladra
ha rubato ed ucciso!…

JOHNSON
(scattando)
No!…

TRIN
(con accanimento avanzandosi verso Johnson)
La squadra
di Monterey, bandito,
fu massacrata dalle facole gialle
(avvicinando la faccia a Johnson)
di quelle tue canaglie messicane!…

HAPPY
Pugnalasti alle spalle
il nostro Tommy!…

JOHNSON
(pallidissimo)
Non è vero!…

HAPPY ED ALTRI
Si!

VOCI
A morte! A morte!

HARRY
Non è un mese, alla valle
fu ucciso un postiglione!

BELLO
Tu lo uccidesti!

VOCI
A morte! A morte!

JOHNSON
(fierissimo, alzando il capo, con gli occhi sfavillantotto le sopracciglia corrugate)
No! Maledizione
a me!… Fui ladro, ma assassino mai!

JOE ED ALTRI
Non è vero!…

HARRY
Se pure, fu la sorte
che ti aiutò!

TRIN
Alla “Polka” quella notte
venisti per rubare…

SONORA
Furon gli occhi e il sorriso
di Minnie, a disarmarti!…

BELLO
Anche lei ci hai rubato!

SONORA
Ladro! Ce l’hai stregata.

HARRY
Ladro! ladro’.

BELLO
Ladro, sì, ladro d’oro e di ragazze!

VOCI VARIE
– Al laccio lo spagnuolo!
– A morte!…
– A morte!…
– Billy ha la mano maestra!…
E sarai fatto re della foresta!…
(Coro di risa feroci)

TRIN – HARRY – JOE
Ti faremo ballare
l’ultima contraddanza…

SONORA – BELLO – HAPPY
Ti faremo scontare
le carezze di Minnie…

BELLO
Ti faremo cantare
da Wallace la romanza
della “Bella fanciulla”!…
(Spingono brutalmente Johnson verso l’albero dove sta Billy col laccio)

RANCE
(battendo sulla spalla a Johnson, ridendo)
Non vi preoccupate, caballero!
È una cosa da nulla…

JOHNSON
(freddamente, poi esaltandosi)
Risparmiate lo scherno… Della morte
non mi metto pensiero: e ben voi tutti
lo sapete!
(con sprezzo altezzoso)
Pistola o laccio è uguale…
Se mi sciogliete un braccio,
mi sgozzo di mia mano!
D’altro voglio parlarvi:
(con grande sentimento)
della donna che amo…
(Un mormorio di sorpresa serpeggia fra la folla dei minatori)

RANCE
(ha uno scatto, fa come per avventarsu Johnson, poi si frena e gli dicon freddezza guardando l’orologio:)
Hai due minuti per amarla ancora…
(Il brontolio dei minatori si muta in uno scoppio di voci irose)

VOCI VARIE
(con accento represso d’ira)
– Basta!
– Alla corda!…
– Fatelo star zitto!…
– Parlerà da quel ramo!…

SONORA
(dominando il tumulto)
Lasciatelo parlare! È nel suo dritto!…
(Si fa accanto a Johnson e lo guarda fisso, combattuto fra l’odio’ammirazione e la gelosia. Tutti tacciono)

JOHNSON
(sorpreso)
Ti ringrazio, Sonora!…
(rivolto a tutti)
Per lei, per lei soltanto,
che tutti amate,
a voi chiedo una grazia e una promessa…
Ch’ella non sappia mai come son morto!

(mormorii sommessi in vario senso)

RANCE
(guardando l’orologio, nervoso)
Un minuto… sii breve.

JOHNSON
(esaltandosi, col viso quasi sorridente)
Ch’ella mi creda libero e lontano,
sopra una nuova via di redenzione!…
Aspetterà ch’io torni…
E passeranno i giorni,
ed io non tornerò…
Minnie, della mia vita unico fiore,
Minnie, che m’hai voluto tanto bene!…

RANCE
(si slancia su Johnsono colpisce con un pugno sul viso)
Ah, sfacciato!…

(tutti disapprovano con gesti e voci l’atto di Rance)
Hai null’altro
da dire?…

JOHNSON
(con alterigia)
Nulla. Andiamo!

(Si avvia con passo sicuro verso l’albero, al cui piede Billy attendmmobile, reggendo il laccio. La folla lo segue, in un silenzio quasispettoso. Sei uomini con le pistole in pugno si dispongono ai duati del tronco. Rance rimane fermo a guardare con le braccia incrociaten grido acutissimo giunge da destra col rumore sordo di un galoppoutti si fermano e si volgono)

VOCI VARIE
-É Minnie!… É Minnie!… È Minnie!…

(Scena confusa. Tutti guardano verso il fonda dove apparirà Minnie a cavallo seguita Nick pure a cavallo)

RANCE
(slanciandosi verso Johnson e gridando come un forsennato)
Impiccatelo!…

(Nessuno più bada a Ranceutti guardano verso il fond si agitano per l’arrivo di Minnieinnie arriva in scena a cavalloiscinta, i capelli al vento, stringendra i denti una pistolaick la segue, scende e correrso il gruppo che circonda Johnsona folla dei minatori si ritraeohnson rimane immobile in mezzi sei uomini armati).

MINNIE
(balza in terra abbandonando il cavalloon un grido disperato:)
Ah, no!… Chi l’oserà?

RANCE
(facendolesi innanzi)
La giustizia lo vuole!

MINNIE
(fronteggiandolo)
E di quale giustizia parli tu,
che sei la frode istessa,
vecchio bandito?

RANCE
(minaccioso s’avvicina a Minnie)
Bada, donna, alle tue parole!

MINNIE
(guardandolo negli occhi)
Che puoi tu farmi? Non ti temo!…

RANCE
(scostandola violentemente, ai minatori con voce imperiosa 🙂
Orsù!
Impiccate quest’uomo!

(Qualcuno dei minatori risolutamente si avvicina a Johnson)

MINNIE
(d’un balzo si pone dinanzi a Johnson spianando la pistola)
Non lo farete!… Nessuno oserà…

(La turba indietreggia mormorando alla minaccia di Minnie)

RANCE
(incitando la folla.)
Strappatela di là! Nessun di voi
ha sangue nelle vene?
Una gonna vi fa sbiancare il viso?

(La turba non si muove, come affascinata dallo sguardo di Minnie)

MINNIE
Osate!…

(Si stringe più accanto a Johnson, appoggia il viso sulla sua spallontinuando a fissare la turba con uno sguardo di sfida, semprpianando la pistola)

RANCE
(come pazzo di rabbia)
Orsù! Finiamola! Bisogna
che giustizia sia fatta!

VOCI VARIE
Basta!..- Al laccio!…

(La turba ripresa per un istante dal suo furore d’odio e di gelosii avanza più minacciosa. Due degli uomini armati che fiancheggian’albero afferrano Minnie alle spalle: essa si svincola e si aggrappa ohnson alzando rapidamente la pistola)

MINNIE
Lasciatemi, o l’uccido,
e m’uccido!

SONORA
(con un grido, gettandosi fra lei e la turba)
Lasciatela!– . Lasciatela!.–
(Tutti si ritraggono. Rance, pallido e torvo, si discosta e si siede nel cavell’albero dov’era il fuoco. Sonora rimane in piedi presso Minni Johnson, minaccioso)

MINNIE
(pallidissima, tremante di sdegno, la voce sibilante)
Non vi fu mai chi disse
“Basta!” Quando per voi
davo i miei giovani anni…
quando, perduta fra bestemmie e risse,
dividevo gli affanni
e i disagi con voi… Nessuno ha detto
allora “Basta!”.
(La turba tace colpitaolti abbassano il capo)
Ora quest’uomo è mio
com’è di Dio!
Dio nel cielo l’aveva benedetto!
Se ne andava lontano, oltre quei monti,
verso nuovi orizzonti!.. ,
Il bandito che fu
è già morto lassù, sotto il mio tetto.
Voi non potete ucciderlo!
(Una commozione rude comincid impadronirsi di tutti gli animiessuno più protesta)

SONORA
(con un grido che pare un singhiozzo )
Ah, Minnie, più dell’oro
ci ha rubato! Il tuo cuore!…

MINNIE
(rivolgendoglisiatta d’un subito affettuosa)
Oh il mio Sonora, il mio Sonora buono,
sarà primo al perdono…

SONORA
(soggiogato, commosso, abbassa gli occhi)
Mìnnie!

MINNIE
Perdonerai come perdonerete tutti…

VOCI
(commossi e a testa bassa)
No!
Non possiamo!…

MINNIE
Si può ciò che si vuole!
(va verso Joe)

E anche tu lo vorrai,
Joe… Non sei tu che m’offerivi i fiori,
che coglievi per me lungo il torrente,
simili a quelli delle tue brughiere?

(rivolgendosi a Harry, accarezzandogli la mano)
Harry, e tu, quante sere
t’ho vegliato morente…
e nel delirio credevi vedere
la tua piccola Maud,
la sorella che adori,
venuta di lontano…
(a Trin con dolcezza)
E tu mio Trin, a cui ressi la mano
quando scrivevi
le prime incerte lettere,
che partivan di qui per San Domingo…
(rivolgendosi a Hippy, poi a Belloccarezzandolo alla guancia)

E tu, bruon Happy, e tu,
Bello, che hai gli occhi ceruli d’un bimbo,

(rivolgendosi a tutti)
e voi tutti, frate!!; del mio cuore
anime rudi e buone…

(gettando via la pistola)
Ecco, getto quest’arma! Torno quella
che fui per voi, l’amica, la sorella
che un giorno v’insegnò
una suprema verità d’amore:
fratelli, non v’è al mondo peccatore
cui non s’apra una via di redenzione i

SONORA
(ad un gruppo di minatori )
– E’ necessario…
– Troppo le dobbiamo!
(ad uno)
– Deciditi anche tu!

UN MINATORE
No, non possiamo!

SONORA
(ad Happy)
Tu taci! É il suo diritto!

ALCUNI MINATORI
E Ashby che dirà.?

SONORA
Dirà quel che vorrà!
I padroni siam noi!

(investendo uno restio)
Non t’opporre, tu.
(ad altri)
Andiamo

(ad un altro gruppo)
E’ necessario, via!

(ad un altro minatore)
Deciditi anche tu.

I MINATORI
(stringendosi nelle spalle)
Tu lo vuoi…

SONORA
(ad uno)
Anche tu, via!

HAPPY
(allo stesso)
Anche tu…

TRIN
(asciugandosi una lagrima)
Perdio! m’ha fatto piangere!
Guardate come l’ama!

HAPPY
E com’è dolce è bile!

I MINATORI
E una viltà!
Rideranno di

JOE, HARRY , SONORA E BELLO
– Minnie merita tutto!
– E’ tua sorella!

SONORA
(rivolto a tutti)
E’ per lei perdonate!
(I minatori a poco a pocoon gesti espressivi, finiscono per assentire)Johnson s’inginocchia commosso, bacia il lembella veste di Minnie mentre essone la mano sulla testa di lui quasi benedicendolo)

SONORA
(stringe ad alcuni le mani e si avanza verso Minnihe lo guarda ansiosa, sorridendogli fra le lacrime)
Le tue parole sono
di Dio. Tu l’ami come
nessuno al mondo!…

(Sonora rialza Johnsonon un coltello taglia rapidamenta corda che gli lega le mani)
In nome
di tutti, io te lo dono.
È tuo.
(piangendo)
Va, Minnie, addio!

(Le sue parole finiscono in un singhiozzo. Minnie bacia Sonora, poion un grido di gioia, si avvinghia a Johnson nascondendo nel di luetto il suo pianto di felicità)

JOHNSON
(sorreggendola e guardando la turba silenziosalla quale si levano singhiozzi sommessi)
Grazie, fratelli!

MINNIE
(commossa)
Addio!…

TUTTI
(sommessamente, commossi)
Mai, mai più!…
(Minnie stringe le mani a Nick, accarezzandolo ad altri vicini a leioi ritorna verso Johnson)

JOHNSON E MINNIE
(Minnie e Johnson, abbracciati, si avviano)
Addio, mia dolce terra,
addio, mia California!
Bei monti della Sierra, o nevi, addio!…

(escono di scena)

(La turba è accasciata. Alcuni sono seduti sui tronchi abbattutiltri appoggiati ai loro cavalli, altri agli alberi, qualcuno singhiozzaltri ancora, tristemente, fanno cenni di addio verso il sentiero peui Minnie si allontana)

LE VOCI DI MINNIE E DI JOHNSON
(allontanandosi)
Addio, mia California, addio!…
Addio!

LA TURBA
(singhiozzando)
Mai più ritornerai…
mai più… mai più!

FINE