Leonora

Fatto storico in due atti.

Libretto di Giacomo Cinti.
Musica di Ferdinando Paër.

Prima esecuzione: 3 ottobre 1804, Dresda, Teatro Elettorale di Sassonia.


Attori

DON FERNANDO ministro e grande di Spagna basso
DON PIZZARRO governatore d’una prigione di stato basso
FLORESTANO prigioniero tenore
LEONORA sotto nome di Fedele, e moglie di Florestano soprano
ROCCO carceriere basso
MARCELLINA figlia di Rocco soprano
GIACHINO sotto guardiano e amante di Marcellina basso

Un Capitano delle Guardie, Guardie, Prigionieri, che non parlano..

La scena è in una prigione di stato lontana alcune leghe da Siviglia.

Libretto – Leonora

Atto primo

Scena prima
Il teatro rappresenta un cortile attorniato di fabbriche, le finestre delle quali hanno l’inferriata. Da ciascun lato della scena evvi un arco chiuso da un’inferriata e che conduce in differenti abitazioni. L’arco alla dritta dello spettatore guida nelle prigioni segrete; quello alla sinistra in un secondo cortile. Nel fondo gran porta d’ingresso incavata in una grossa muraglia, merlata in cima al disopra della quale si scorgono le cime di molti alberi. A canto di questa porta v’è il casotto del sottoguardiano. All’alzar del sipario, Marcellina stira della biancheria vicina alla quinta la più vicina all’orchestra, alla sinistra dell’udienza. A canto a lei evvi un picciolo fornello ov’ella riscalda i suoi ferri. Giachino si sta al suo casotto. Egli apre la porta a più persone che battono durante il seguente monologo, e gli consegnano dei pacchetti ch’egli ripone nel casotto stesso.

MARCELLINA
Fedele mio diletto
fa’ presto a ritornar.
Ah! quel che per te sento
potessi palesar?
Ma dirlo una zitella
non può che per metà.
Ah! venga quel momento,
e tutto ti dirà.
Oh quante cose belle
con te ben mio farà.
Ma se Fedele non ritorna ancora
ciò non m’ha da inquietar. Avea da fare
un milione di cose.
Oh sia pur che si voglia, oggi mio padre
deve fissar con lui
il giorno di mie nozze. Oh che bel giorno
sarà quello per me! Fedele sempre
qui porta-chiavi, ed io
di questi prigionier la lavandara! ~
Quanto guadagneremo!
Oh come ben gli affari insiem faremo!

GIACHINO
Se finor non ho aperto
questa mattina almen duecento volte
io non sono Giachino.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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