L’impresario in angustie

Farsa per musica.

Libretto di Giuseppe Maria Diodati.
Musica di Domenico Cimarosa.

Prima esecuzione: autunno 1786, Napoli, Teatro Nuovo.
Video dell’opera

Personaggi:

FIORDISPINA detta la Coribanti, che viene per prima buffa al teatro di don Crisobolo soprano
MERLINA che viene per prima donna giocosa al teatro medesimo soprano
DORALBA che viene per prima donna seria allo stesso teatro soprano
Don PERIZONIO Fattappane poetastro, incaricato per la prima commedia, uomo lepido basso
Don CRISOBOLO impresario decotto, sciocco, e presuntuoso basso
GELINDO Scagliozzi maestro di cappella incaricato per la musica, prima amante di Fiordispina, ed ora di Merlina tenore
STRABINIO uomo rissoso, protettore di Doralba basso

La scena si finge in Napoli.

Libretto – L’impresario in angustie

Atto unico

Scena prima
Merlina e Doralba che angustiano don Crisobolo mentre Gelindo sta intento al tavolino a scriver la sua musica.
[N. 1 – Introduzione]

CRISOBOLO
(Ve’ che matta maledetta,
che non sente mai ragione:
la sua testa cospettone
mi fa il cranio già voltar!)

MERLINA
Io l’ho detto, e non mi sposto:
voglio l’aria, vo’ il duetto,
voglio entrare nel quartetto,
e non s’ha da replicar.

GELINDO
Tta tta tta lla re ri ro.

DORALBA
(a Crisobolo)
Io, che son la prima donna,
come lei mi ha scritturata,
voglio l’aria, ma obbligata
col fagotto, e l’oboè.

MERLINA
(al medesimo)
Lei non serve, che s’infadi,
che borbotti, e arricci il naso:
voglio l’abito di raso
con bordure in quantità.

CRISOBOLO
Sissignora, non si scaldi,
ogni cosa si farà.

GELINDO
Tta tta tta lla re ri ro.

MERLINA
Io vo’ fatti, e non parole…

DORALBA
Io non cedo a chicchessia…

GELINDO
Ma cospetto andate via.
Questo chiasso che cos’è?
Una grida, e l’altra sbatte,
per turbarmi l’armonia,
ed io qui la sinfonia
sto a cassare, e ricassar.

CRISOBOLO
(Io prevedo già il malanno,
che mi deve inabissar!)

MERLINA E DORALBA
(Mi lusingo, che in quest’anno
l’impresario fallirà.)

GELINDO
Quando i strepiti si fanno
non si può più studiar.
[N. 2 – Recitativo]

CRISOBOLO
Ma care mie, potreste senza chiasso
dire le vostre voglie. Questi grilli,
che vi saltano in testa…

MERLINA
Scusi signor, la mia natura è questa.

DORALBA
Ed io quando non vedo
le mie brame aderite,
mi monta tosto un grillo così strano,
che giuro al ciel, so darvi ancor di mano.

CRISOBOLO
(Maestro una parola.
Dimmi un po’: si daranno fra le razze
giumente più sfrenate?

GELINDO
(Pazienza, amico mio, e non parlate.)

CRISOBOLO
(Bene.) Il poeta è andato
ad incontrar la buffa,
subito che decapita
leggeremo il libretto, e…

MERLINA
Oh io vi avviso
voglio, che il nome mio dentro al libretto
in disparte si metta
fra le cornici.

CRISOBOLO
Oh per cornici, o cara
n’avrai quante ne vuoi, stanne sicura.
È nota a tutti già la tua bravura.

DORALBA
Io poi maestro a voi mi raccomando.

GELINDO
Non dubitar. Vo’ farti
un’aria, come quella,
che ti feci a Milano.
(Sebben la copiai da un’altra mano.)

DORALBA
Orsù sor impresario, ho di bisogno
dell’anticipazione.

CRISOBOLO
Figlia mia,
come sei nata femmina, e nascevi

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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