L’Orazio

Commedia per musica

Libretto di Antonio Palomba
Musica di Pietro Auletta

Prima esecuzione: Carnevale 1737, Napoli, Teatro Nuovo.

Persone

LAMBERTO descrizione, maestro di cappella veneziano basso
GIACOMINA descrizione, che poi si scopre Ginevra, amante di Orazio soprano
LEANDRO descrizione, che poi si scopre Orazio, amante di Ginevra soprano
ELISA descrizione, detta la Paduanina, sorella di Orazio soprano
LAURETTA descrizione, fanciulla scaltra in casa di Lamberto soprano
BETTINA descrizione, virtuosa principiante spiritosa soprano
MARIUCCIO descrizione, musico sconosciuto
COLAGIANNI descrizione, impresario del teatro Nuovo di Napoli contralto

La scena è in Vinegia e proprio in una procuratia.

Libretto – L’Orazio

Eccel. sig.
Che non disse, che non fe’, quai modi non tentò l’invidia maligna per opprimere la passata commedia, ma furo indarno gli attentati, e corse a suo dispetto l’arringo a vuoto; sciocca, non avvedendosi, che sotto l’adamantino scudo della valevole protezion dell’ecc. vostra, nulla offesa potea temere da’ suoi nommeno folli, che ingiusti colpi, i quali per altro servirono d’accrescerle credito, anzi che no. M’immagino dunque, che, persuasa del passato esperimento, sé stessa maceri, lasciando altrui colla sua quiete: conforme io persuaso dall’essempio medesimo, mi ricovro di nuovo sotto l’ombra sicurissima dell’eccel. vostra, a piè della quale presento questa mia, qualunque siasi, piacevole rappresentazione, che in questi dilettevoli giorni sul mio teatro fo comparire, dove conforme al solito, qualora da’ più seri, e nobili congressi vuol divertirsi, si degnarà onorarla co’ la di lei eccellentissima presenza; siccome va superba (come che in sé stessa umilissima) portando in fronte l’eccellentissimo suo nome, mentre io mi confirmo per sempre

di v. e.
umiliss, e dev. serv. obl.
Gennaro Ferraro

Atto primo

Scena prima
Anticamera con cembalo.
Lamberto contrastando con Lauretta.

LAMBERTO
Oh che sproposito!
Che mellonagine!
A che proposito?
Questa è seccagine.
Non annoiarmi:
non irritarmi:
taci, non più.

LAMBERTO
Al studio, baroncella.

LAURETTA
Volea dicere…

LAMBERTO
E ancora
stai a intronarmi il capo
con coteste girandole,
Biandoluccia, che se’?

LAURETTA
Scompimmola; ca gia ve ncepollite.

LAMBERTO
Andiamo.
(Lamberto siede al cembalo, e suona, e Lauretta canta prendendo lezione)

LAURETTA
Maramene, e’ccomme site!
Tra gli scogli, e la procella
agitata navicella.

LAMBERTO
Dolce.

LAURETTA
Agitata navicella.

LAMBERTO
Più,
più dolce.

LAURETTA
Agitata navicella.

LAMBERTO
Staccato llà, llà, llar.

LAURETTA
Senza porto, e senza lido
il furor del vento infido.

LAMBERTO
Meglio quelle biscrome.

LAURETTA
Il furor del vento infido.

"Dimmi il mio nome prima dell'alba, e all'alba vincerò"
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